Bruciano i lidi di Scanzano Jonico, piccolo comune sul litorale della provincia di Matera. È successo per ben due volte nel giro di una settimana. Fiamme che ancora una volta allungano ombre mafiose su un territorio che oltre a combattere da decenni contro l’istituzione di un deposito di scorie nucleari, dal 2019 è senza un sindaco. Il Comune, infatti, in quell’anno è stato sciolto per le infiltrazioni mafiose: per il ministero l’amministrazione si era piegata ai diktat del clan di Scanzano, guidato secondo gli investigatori dall’ex carabiniere Gerardo Schettino. La mafia, qui, non ha solo gestito la cosa pubblica, ma ha persino organizzato spettacoli in piazza: la commissione che ha proposto al ministero dell’Interno lo scioglimento del comune, ha accertato che la sera dell’11 agosto 2018 si è esibito un cantante neomelodico che nei suoi testi esalta il mondo criminale. La serata, inoltre, era stata organizzata “da un’associazione nel cui ambito – si legge nella Relazione della Direzione Investigativa Antimafia – un ruolo di primo piano era riservato ad un elemento di vertice del clan”. Quella serata, a Scanzano, per gli inquirenti è “sintomatica di una silente adesione agli interessi del sodalizio e, al di là delle gravi irregolarità amministrative riscontrate nel relativo procedimento autorizzatorio, l’evento è stato considerato l’occasione per la cosca di affermare, anche a livello mediatico, la propria supremazia a livello locale”.

A distanza di oltre un anno dal commissariamento del Comune, però, il Prefetto di Matera ha indetto nuove elezioni amministrative. Era novembre 2021 e tra i candidati alla poltrona di primo cittadino il più suffragato è risultato Mario Altieri. A capo della lista “Scanzano rinasce”, Altieri fa il pieno di voti: nel paese lo conoscono tutti visto che è già stato sindaco per due volte negli anni passati. Tra le votazioni e la proclamazione, però, succede qualcosa. La Commissione Antimafia, infatti, informa gli organi elettorali locali che Altieri non può essere eletto a causa di un precedente penale: una condanna della Corte d’appello di Matera per abuso d’ufficio del 2014 e poi diventata irrevocabile, lo esclude dalla possibilità di assumere incarichi amministrativi. A dirla tutta, quella non è l’unica condanna rimediata da Altieri: il suo curriculum giudiziario ne vanta anche altre, ma tutte sono state neutralizzate dalla “riabilitazione”, un procedimento che permette una volta trascorso un po’ di tempo di cancellare i precedenti penali. Nell’iter di riabilitazione, evidentemente, qualcosa sfugge: quella condanna per abuso d’ufficio resta nel casellario di Altieri che quindi non può diventare primo cittadino.

“Guardi – racconta Altieri a ilfattoqtuodiano.it – mica esiste una riabilitazione parziale: esiste solo quella totale da tutti i precedenti. E non creda a quello che dicono i miei avversari politici: avevo solo reati amministrativi, dall’accusa di brogli elettorali sono stato assolto dopo aver addirittura rinunciato alla prescrizione”. Il “quasi sindaco”, in quel novembre 2021, non ci sta a perdere la terza occasione. Propone ricorsi su ricorsi. Li perde tutti, ma insiste. Ai microfoni dei cronisti, nei momenti immediatamente successivi alla sua esclusione, parla di una sorta di congiura tra poteri forti, ma ora ridimensiona: “Posso soltanto credere che il magistrato che ha seguito la mia istanza di riabilitazione abbia sbagliato sui tempi”. Altieri racconta di aver presentato la prima istanza nel 2017, ma che è stata respinta poiché non erano maturati i tempi per ottenerla. L’ha ripresentata nel 2018 ottenendo il via libera: “I giornali hanno fior fiori di legali, chieda a loro se esiste una riabilitazione parziale. Comunque vedremo cosa dirà il Consiglio di Stato su questo visto che ho presentato un altro ricorso”.

Proprio il Consiglio di Stato, però, nei giorni scorsi ha emesso una sentenza che conferma la sua esclusione: i giudici amministrativi hanno ribadito che la sua esclusione “si fonda su una causa di incandidabilità emergente sia dal certificato del casellario giudiziale che dall’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza acquisita in data 5 novembre 2021” e che “quest’ultimo provvedimento, in particolare, ha consentito di dissolvere in via definitiva ogni dubbio in merito alla mancata riabilitazione” di Altieri. Insomma quella condanna era ancora agli atti e Altieri non poteva essere eletto. Le consultazioni amministrative del 2021, quindi, sono state annullate: il Prefetto di Matera ha nominato un nuovo commissario che dovrà guidare l’ente fino alle prossime elezioni. Quando? Non si sa. Perché l’Avvocatura dello Stato ha spiegato che è doveroso attendere che i ricorsi di Alteri giungano a conclusione. Insomma anche al prossimo giro di votazione, in autunno, Scanzano potrebbe non essere chiamata al voto. “No, mi creda – aggiunge però il quasi sindaco – l’ho già detto e lo ripeto: se dovesse persistere questa situazione, ritirerò la mia candidatura per permettere ai cittadini di andare al voto perché non si può bloccare la vita di un Comune”. Insomma nel piccolo comune sul litorale ionico della Basilicata al momento è tutto fermo. Si muovono solo i mafiosi. Nell’ombra, come sempre.

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