di Massimo Cavalletti

Vedere Putin, umile e dimesso, assistere alla messa di mezzanotte della Pasqua ortodossa mi suscita un certo disagio perché non riesco a capire come un uomo che scatena l’orrore di una guerra possa albergare dentro di sé sentimenti di devozione cristiana. Si tratta chiaramente di una mossa propagandistica che in qualche modo mi riporta alla mente il “Dio lo vuole” di Pietro l’Eremita, che con la sua crociata dei poveri anticipò di qualche tempo la vera prima crociata.

Questo di dichiarare la propria guerra benedetta da Dio o dagli dei è un vezzo che l’uomo si porta dietro da tempo immemorabile. I romani, prima di intraprendere un’azione di guerra, si rivolgevano agli dei per avere il conforto di un loro parere favorevole. In caso contrario non si entrava in azione e con tutta una serie di riti e di sacrifici si cercava di accattivarsi la loro benevolenza. I soldati di Bisanzio utilizzavano l’urlo Deus nobiscum. Delle crociate abbiamo detto. La guerra di conversione degli infedeli all’Islam è Santa. I soldati tedeschi nella seconda guerra mondiale portavano sul cinturone la scritta Got mit uns.

Insomma, le guerre, se non tutte almeno una buona parte, sono sempre state combattute nel nome di un Dio e questo porta a volte a una contraddizione evidente. Se nelle religioni pagane era facile trovare un Dio che stava dalla propria parte, basti pensare all’Iliade e alle fazioni in cui gli Dei si dividono nel seguire le vicende della guerra, nelle religioni monoteistiche questo diventa decisamente più difficile. Come può Dio essere contemporaneamente a favore dell’una e dell’altra parte? Insomma, la guerra giusta perché benedetta dal favore divino a volte mostra la corda e il povero Dio è strattonato da una parte e dall’altra perché sostenga uno dei due contendenti.

Sorge poi un’altra domanda: come può un Dio, il Dio del Nuovo Testamento, che è dichiaratamente un Dio dell’amore, giustificare e sostenere una guerra, quale che sia il motivo per scatenarla? Infine, se Dio ci ha dato il libero arbitrio, cioè la possibilità di scegliere autonomamente la direzione delle nostre azioni, perché mai dovrebbe intervenire nelle questioni mondane per indirizzarle? E’ evidente che si tratta di un escamotage per convincere l’opinione pubblica della bontà delle proprie scelte e fornire una forte giustificazione morale ad azioni profondamente immorali.

Quella di Putin è una mossa che acquista in questo particolare momento storico una rilevanza non secondaria e ha l’intento di mostrare, col consenso del patriarca Kirill, che lui è un devoto cristiano che quindi agisce col favore di Dio e che la guerra in Ucraina è una guerra giusta. Non ha forse dichiarato che è una guerra per denazificare l’Ucraina? Cioè liberarla da uno dei peggiori mali che ha infestato la storia dell’umanità?

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