Scandalo al liceo classico Eugenio Montale di Roma. Le scritte comparse sul muro della sede centrale in via di Bravetta parlano chiaro: “La laurea in pedagogia l’hai presa troppo seriamente”, ma anche “Il tuo silenzio parla per te” e “Il Montale sa e non dimentica”. Il messaggio è rivolto alla preside, 49enne, la quale è accusata di aver intrattenuto una relazione con uno studente 18enne. Il liceo è uno di quelli storici. In tre plessi accoglie 1.600 alunni. Noto nella Capitale ma avvolto da una serafica quiete, fino a oggi, quando sull’istituto si è abbattuta una vera e propria bufera mediatica, a seguito dell’annuncio dell’arrivo degli ispettori dell’ufficio scolastico regionale, i quali indagheranno sulla presunta relazione tra la preside e lo studente. La dirigente Sabrina Quaresma, interpellata dal Corriere.it. respinge ogni accusa: “Tutto falso, hanno voluto colpirmi. Ho dei collaboratori poco affidabili che hanno fomentato un gossip per mettermi in difficoltà. Sono nell’anno di prova e potrei essere cacciata”.

Nella scuola, secondo le voci interpellate dal fattoquotidiano.it, c’è maretta già da settembre. La dirigente scolastica, assegnata in prova al liceo a tempo determinato di un anno, non è mai stata accettata né dal corpo docenti, né dagli studenti. La presunta relazione, e la sua denuncia pubblica, in questo contesto sono la punta d’iceberg di un malumore che affonda le radici nel cambio di dirigenza avvenuto a settembre del 2021. All’origine dei malumori, raccontano fonti interne, ci sarebbero “i modi autoritari” nella gestione delle pratiche ordinarie e “alcune circolari restrittive nei confronti degli alunni”.

E secondo le ricostruzioni che circolano nel plesso centrale la relazione è iniziata “poco dopo le festività di natale” e sarebbe “durata circa un mese”. Prima qualche messaggio in chat, durante i giorni delle proteste che hanno riguardato più scuole superiori di Roma, poi il vero e proprio avvicinamento tra lo studente e la preside. Infine, i rumors insistenti, dentro e fuori dalle mura scolastiche, dopo che il giovane si era confidato con alcuni amici. Così a febbraio il ragazzo ha deciso di interrompere la relazione e, una volta da solo e l’altra accompagnato dai genitori, si è presentato ai collaboratori della dirigente scolastica per rendere la sua versione dei fatti.

Quanto raccontato dal giovane a febbraio dunque la scorsa settimana è finito all’attenzione dell’Ufficio scolastico regionale che ha annunciato l’invio di un’ispezione. Nel frattempo, però, le mura della scuola sono state ricoperte di scritte. Nell’istituto ma anche fuori le voci confermano che già prima di questi episodi “c’era un gran malcontento degli studenti nei confronti della preside” la quale “pochi mesi prima aveva emanato una circolare sul dress code da tenere”. Il Montale, infatti, è stato uno di quelli protagonisti dell’autunno caldo della Capitale e protagonista delle occupazioni di novembre e dicembre. Proprio in quell’occasione gli studenti con una nota avevano denunciato le restrizioni imposte dalla dirigente sull’abbigliamento “attraverso una circolare sul dress code”. A oggi, le organizzazioni studentesche che hanno animato le proteste dell’autunno, tuttavia, raggiunte telefonicamente riferiscono di “non avere più contatti” con gli studenti del Montale dal termine delle occupazioni.

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