“È un concorso che noi abbiamo ereditato dal passato. Stiamo eseguendo impegni presi in precedenza, che vanno onorati, con una modalità di organizzazione anche delle prove che si è dimostrata non adeguata“. Sono le parole del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che ha commentato così il concorso per docenti delle scuole secondarie che si è tenuto ieri in centinaia di sedi sparse in tutta Italia e al termine del quale – non senza polemiche – il 90% dei candidati è stato bocciato. Il ministro è intervenuto al forum della Gilda degli insegnanti dal titolo La burocrazia ferma la scuola, respingendo le accuse dei docenti che hanno lamentato “domande e risposte sbagliate” ed “eccessivo nozionismo e nessuna didattica”: “Questo era l’ultimo passaggio di una storia precedente – ha ribadito – che ha dimostrato tutti i limiti, non c’è nessun dubbio. Bisogna andare verso concorsi annuali avendo ben chiaro quali sono i posti disponibili e vacanti in ogni area”.

Le parole del ministro non sono passate inosservate. “Sono veramente stupita, sono parole molto avventate – ha commentato l’ex ministra Lucia Azzolina – spero si tratti di una svista, altrimenti vuol dire che il ministro firma atti a sua insaputa“. Il motivo della critica è presto detto: “Nel 2020 – ha spiegato l’esponente del M5s – abbiamo bandito un concorso a cui hanno fatto domanda 500mila persone, in gran parte giovani e giovanissimi, che avrebbero dovuto confrontarsi con due prove scritte a risposta aperta. Allo stesso modo, anche per il concorso straordinario avevamo previsto una prova scritta eliminando proprio il quiz. Poi, però, col decreto 73 del maggio 2021 e gli atti attuativi del dicastero guidato da Bianchi, si è passati al quiz per tutti. Anche il concorso Stem, sempre a crocette, è stato bandito dal suo Ministero. Tutte scelte che si sono rivelate sbagliate. Ora il ministro, invece di provare ad allontanare le sue responsabilità, venga presto a renderne conto in Parlamento, magari insieme al pasticcio sul rientro di docenti e ata non vaccinati a scuola”.

Alle parole di Azzolina è seguito un comunicato dei parlamentari del M5s: “Le dichiarazioni del ministro Bianchi sul concorso per docenti sono sinceramente inconcepibili. Come è possibile parlare di una organizzazione delle prove inadeguata che è stata ereditata dal passato, se la semplificazione delle modalità di selezione è stata realizzata proprio con l’attuale titolare del dicastero dell’Istruzione, all’interno del decreto n.73 del 25 maggio 2021?. Se anche il ministro Bianchi oggi riconosce l’inopportunità dei cosiddetti ‘quiz a crocette’ per valutare la preparazione e la professionalità dei docenti – hanno concluso – ascolti la nostra richiesta e modifichi i criteri dei concorsi introducendo, così come fatto per il concorso ordinario bandito dal governo Conte 2, prove scritte a risposta aperta”.

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Concorso scuola con 90% di respinti: polemiche e proteste. ‘Domande e risposte sbagliate’, ‘inutile nozionismo’, ‘didattica totalmente assente’

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