Cultura

Giornate Fai di Primavera, i nostri tre consigli: le “inaccessibili” confraternite di Gallipoli, il “bunkerino” di Falcone e Borsellino, il castello ipertecnologico

Il 26 e il 27 marzo torna l'appuntamento del Fondo Ambiente Italiano, arrivato al suo trentennale. FqMagazine ha scelto tre delle oltre 700 possibili opzioni: nella cittadina salentina le sedi delle quattro confraternite che organizzano le processioni, in Sicilia un museo dedicato ai giudici uccisi dalla mafia dentro il Palazzo di giustizia, a Genova il Castello Mackenzie progettato dall'architetto fiorentino Coppedè che mette insieme lo stile medievale all'avanguardia (per l'epoca): riscaldamento centrale, piscine riscaldate, ascensori

di Marco Ferri

Oltre 700 luoghi di solito inaccessibili o poco conosciuti in 400 città: il 26 e il 27 marzo tornano, per il trentesimo anno, le Giornate del Fai, il Fondo Ambiente Italiano. Dal 1993 a oggi, spiegano dall’associazione, sono stati aperti oltre 14mila luoghi di storia, arte e natura, visitati da oltre 11 milioni e 600mila cittadini grazie a più di 145mila volontari e 330mila studenti “apprendisti ciceroni”. “Nel pieno di una guerra che segna tragicamente la storia europea – sottolinea il Fai – non è il momento di festeggiare, né di invitare gli italiani a distrarsi nel puro godimento delle meraviglie del nostro Paese, ma piuttosto a concentrarsi sul significato e sul ruolo del patrimonio culturale che riflette la nostra identità, testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile. In cos’altro si incarna, del resto, l’identità di un popolo se non nella sua storia, nella cultura e nella tradizione?”. Anche quest’anno le proposte punteggiano tutte le regioni – anche se sarebbe auspicabile una “diluizione” in più weekend – e ilfattoquotidiano.it ne ha scelti tre dal Nord a Sud e tra la storia dell’arte, la religiosità e l’impegno sociale.

Il Castello Mackenzie di Genova
Fu edificato su una villa preesistente tra il 1893 e il 1905 dal giovane architetto fiorentino Gino Coppedè, su commissione del ricco assicuratore, scozzese d’origine ma fiorentino d’adozione, Evan Mackenzie, che volle realizzare una sontuosa residenza che gli ricordasse l’amata Toscana e fosse un’autocelebrazione del suo potere economico e dei suoi interessi artistici e culturali. Coppedè la immaginò come un antico maniero medievale, dotato di un corpo principale a pianta rettangolare, cui aggiunse un avancorpo che lo fa sembrare costituito da due edifici distinti. All’aspetto anticheggiante facevano da contraltare tecnologie all’avanguardia per il periodo: il castello venne dotato di riscaldamento centrale, acqua calda in tutti i bagni, di una piscina coperta riscaldata con annessa sauna e anche di un grande ascensore. L’edificio – diviso su quattro piani più i fondi e le grotte – dispone di ottantacinque stanze e presenta elementi medievali, rinascimentali e manieristi, a cui si aggiungono tanti elementi decorativi, come le scale a chiocciola in ferro battuto con motivi geometrizzanti, tipici dello stile liberty.

Le confraternite di Gallipoli
A Gallipoli viene proposta l’apertura delle sedi di quattro Confraternite che organizzano le processioni della Settimana Santa: i visitatori avranno così l’opportunità unica di “vivere” gli ambienti dei confratelli, pressoché inaccessibili nelle settimane di Quaresima, e la fremente atmosfera preparatoria dei riti.

Si comincia con la Chiesa di Santa Maria della Purità, sede dell’omonima confraternita, edificata tra 1662 e 1665 per volere della Confraternita dei Vastasi, ovvero degli scaricatori di porto, che raggiunsero prosperità economica grazie all’incremento, nel Settecento, del commercio dell’olio lampante. Con i bellissimi dipinti che ne ricoprono pareti e volte, gli intagli e i fregi lignei che la decorano, lo stupendo pavimento maiolicato settecentesco e l’altare in marmo policromo, è considerata uno dei monumenti più importanti della Puglia.

C’è poi la Chiesa di Santa Maria degli Angeli edificata nel 1663 e affidata all’omonima confraternita, precedentemente sotto il titolo di Santa Maria di Carpignano. La Confraternita si occupa della Processione del Venerdì Santo partecipando con la statua della Madonna Addolorata. In occasione delle Giornate Fai si avrà il privilegio di entrare in sacrestia e di conoscere i particolari di un momento speciale per le donne della Confraternita: la vestizione della Madonna Addolorata prima dell’uscita per la processione.

Quindi la Chiesa del SS. Crocifisso, sede dell’omonima Confraternita, costruita a spese dei maestri bottai, tra 1742 e 1751. La loro corporazione era una delle più numerose della città, per via dell’ingente produzione di olio lampante, per trasportare il quale i bottai costruivano grandi tini. La Confraternita organizza la Processione del Venerdì Santo in cui decine di confratelli incappucciati e centinaia di portatori accompagnano le cinque statue dei Misteri Dolorosi e la pesante rappresentazione della Tomba. Durante le Giornate Fai si potrà entrare in sacrestia e ammirare le statue dei Misteri Dolorosi e altre statue che raccontano le varie scuole artistiche che si sono succedute nel tempo.

Infine la Chiesa del Carmine, sede della Confraternita di Maria Santissima del Monte Carmelo e della Misericordia, di stile neoclassico, è stata aperta al culto nel 1838. La Confraternita si occupa della Processione dell’Addolorata, in programma il venerdì prima della Domenica delle Palme. Sarà così possibile scoprire i motivi di questa devozione per la Vergine, particolarmente viva in Quaresima, ma anche nel resto dell’anno.

Palermo, il “bunkerino” dove lavoravano Falcone e Borsellino
Si tratta di un luogo particolarmente importante quest’anno perché ricorrono i 30 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio. La giunta distrettuale dell’Associazione Nazionale Magistrati di Palermo ha realizzato nel Palazzo di Giustizia un museo dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con l’obiettivo di creare un luogo di memoria permanente indirizzato non solo agli addetti ai lavori, ma all’intera collettività e in particolare alle giovani generazioni. Determinante per la sua realizzazione è stato il contributo di Giovanni Paparcuri, collaboratore dei due magistrati. Il museo si trova nei locali del cosiddetto “bunkerino” dove Falcone e Borsellino lavoravano, potendo fruire di una maggiore riservatezza e di qualche misura di protezione. Si è cercato di ricostituire quelle tre stanze così come erano originariamente, ricollocandovi mobili e arredi del tempo e corredandoli di diversi oggetti personali, per dare continuità all’insegnamento e all’impegno civile dei due giudici. Durante le Giornate Fai il museo sarà eccezionalmente aperto al pubblico sabato e domenica dalle 9 alle 18. Prenotazione obbligatoria e ingresso consentito previa esibizione di un documento d’identità valido.

Il programma completo, i giorni e gli orari di apertura è su www.fondoambiente.it

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