Vladimir Putin è un “dittatore che cerca di ricostruire un impero“, che sta “strangolando la democrazia” e minaccia di portare “decenni di guerra“. Dopo aver definito il presidente russo “un macellaio” – provocando le reazioni del Cremlino, da dove sottolineano come insulti del genere “riducano lo spazio per le trattative”Joe Biden torna all’attacco. Lo fa parlando dal Castello Reale di Varsavia, in Polonia: un luogo simbolo, visto che fu distrutto dai nazisti nel 1944. Il discorso del presidente americano, in visita in Europa per i vertici della Nato e dell’Ue, segue due linee: da una parte un attacco frontale all’inquilino del Cremlino, dall’altro messaggi indirizzati al popolo russo. “Questo uomo è un tiranno, è un dittatore che cerca di ricostruire un impero. Non può restare al potere“, ha detto Biden riferendosi a Putin. Una frase – quella relativa alla permanenza al potere di Putin – che deve aver provocato qualche imbarazzo. Le parole di Biden, infatti, prima hanno raccolto la replica del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: “Non è qualcosa che decide Biden. E’ solo una scelta dei cittadini della Federazione Russa”. Poi è arrivata la precisazione della Casa Bianca: “Biden – dice un funzionario del suo staff – non stava parlando di un cambio di regime in Russia. Il punto del presidente era che a Putin non può essere concesso di esercitare potere sui vicini e sulla regione. Non stava parlando di Putin al potere in Russia, o di un cambio di regime”. Insomma: da Washington si sono affrettati ad aggiustare il tiro dei pesantissimi attacchi lanciati dal presidente.

Quello su Putin che “non può restare al potere”, però, è solo uno dei passaggi con cui l’uomo della Casa Bianca ha attaccato il presidente russo. Sta “strangolando la democrazia” e vuole farlo “non solo in casa sua”. E poi: “Ha l’audacia di dire che ha ragione” ma “non ci sono giustificazioni per l’invasione dell’Ucraina”. E ancora: “Non deve neanche pensare a toccare un centimetro del territorio della Nato”. Un discorso durissimo in cui Biden ha pure citato Giovanni Paolo II, il Papa polacco, figura centrale della Guerra fredda: “Non abbiate paura, sono parole che cambiarono il mondo”. Poi il presidente degli Stati Uniti si è rivolto al popolo russo: “Voi non siete il nostro nemico, la colpa è solo di Vladimir Putin, che può e deve finire questa guerra. Lui vi ha tagliato fuori dal resto del mondo. Voi non siete così, non è il futuro che meritate. Putin sta riportando la Russia al XIX secolo”. Quindi l’inquilino della Casa Bianca ha ricordato che “più di 400 aziende hanno lasciato la Russia, il rublo è crollato, l’economia russa sarà dimezzata nei prossimi anni”.

Quindi Biden ha di nuovo usato parole di appoggio per Kiev: “L’Ucraina è in prima linea nella battaglia per la libertà. Siamo con il popolo ucraino. La brutalità non soffocherà mai un mondo che lotta per la libertà. L’Ucraina non si arrenderà mai alla Russia”. Infine un messaggio che non sembra ottimistico per il futuro della crisi: “Prepariamoci ad una lunga battaglia per la libertà”. Particolarmente dettagliata la parte del discorso di Biden dedicata alla Nato, che è “un’alleanza difensiva, non ha mai cercato di combattere contro la Russia”, che Stati Uniti e Nato “hanno lavorato per mesi per prevenire la guerra”, che “la Russia ha rifiutato ogni proposta, ha mostrato disinteresse in ogni negoziato e ha iniziato subito con la violenza”. In ogni caso, però, il presidente Usa ha ripetuto che “le forze Usa non sono in Europa per fare la guerra alla Russia ma per difendere gli alleati della Nato e quindi non si sposteranno in Ucraina finchè non sarà invaso il territorio della Nato“. Cosa che per il momento non è avvenuta.

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