Pnrr? Noi in molti settori rischiamo di buttare una marea di soldi senza far crescere le filiere nel nostro Paese”. È l’allarme lanciato dal ministro del Lavoro Andrea Orlando, intervenendo all’Agorà del Pd di Brescia, dedicata al tema dell’’industria nella sfida della transizione ecologica.

Nell’incontro online, registrato da Radio Radicale, Orlando sottolinea: “Se non crescono le nostre filiere, tra 3 anni rischiamo di scoprire di aver continuato a comprare pale in Germania e pannelli in Cina e di digitale non so in quale altra parte del mondo perché in Italia non si fa praticamente niente. Questo è un assillo che io credo dobbiamo cominciare ad avere dalle prossime settimane – spiega – e non dai prossimi anni, perché se la famosa ‘messa a terra’ non trattiene ora quanto più possibile di questi investimenti anche nella crescita della produzione nazionale, il rischio é che noi avremo fatto una curetta ricostituente a un Paese che poi però perde di nuovo nerbo, non avendo la struttura ossea per poter stare in piedi da solo”.

Orlando evidenzia l’importanza prioritaria della programmazione nel restituire all’economia italiana una politica industriale, e nel perseguire gli obiettivi della transizione ecologica. E aggiunge: “Rendiamo anche più selettiva l’industria 4.0 rispetto alla scelta delle filiere. E diciamo noi quali sono queste filiere. È vero che c’è un problema nel governo, ma è anche vero che, quando si fa un provvedimento, c’è poi un assalto alla diligenza. E quelle poche risorse che sono orientate risultano ancora più frastagliate. Invece, la politica industriale vuol dire ‘tu si e tu no’, altrimenti le lobby fanno sì che quei soldi vengano sparpagliati“.

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