Tirocini e stage non retribuiti sono “una forma di sfruttamento dei giovani lavoratori e una violazione dei loro diritti”. Questa la posizione del Parlamento europeo inserita nel testo sull’equa retribuzione per tirocini e apprendistati, approvato con con 580 voti favorevoli, 57 contrari e 55 astensioni. Il documento condanna la pratica dei tirocini non retribuiti e invita la Commissione e gli Stati membri a proporre un quadro giuridico comune per garantire un’equa retribuzione per tirocini e apprendistati.

Non è stato però approvato al riguardo un emendamento dei Verdi, che proponeva proprio di vietarli: “Gli europarlamentari di Lega, Forza Italia, Italia Viva e Carlo Calenda hanno votato contro al Parlamento Europeo ad un emendamento che proponeva un quadro giuridico comune per vietare i tirocini non remunerati e garantire così una equa retribuzione per gli stage. Fratelli d’Italia si è invece astenuta”, fa sapere in una nota la capodelegazione M5s nel Parlamento europeo, Tiziana Beghin. “Nell’anno europeo dei giovani, i vecchi partiti italiani difendono ancora una volta i potenti e tutti quelli che possono così continuare a sfruttare la manodopera giovanile gratuitamente. Un contratto di stage su due in Europa è gratuito e non prevede nemmeno i rimborsi spesa. Questa ingiustizia deve finire subito applicando il salario minimo a tutti i contratti, anche quelli per i tirocinanti”. E chiude: “Questa alleanza di destra compromette il futuro dei giovani e noi non lo permetteremo”.

Secondo un’altra eurodeputate dei 5 stelle, Daniela Rondinelli, in Italia “la situazione è disarmante visto che quando va bene ai tirocinanti vengono corrisposti solo dei rimborsi spesa che spesso non coprono nemmeno le spese di spostamento casa-lavoro. Per riportare la giustizia sociale in Europa puntiamo sulla direttiva sul salario minimo che è in fase di negoziazione con il Consiglio”, spiega l’eurodeputata 5 stelle in una nota. “Come M5S ci siamo fortemente impegnati per difendere il principio, approvato al Parlamento europeo, dell’estensione del salario minimo anche ai riders, agli stagionali, ai tirocinanti e agli stagisti. Basta lavoratori e soprattutto giovani sottopagati”, conclude Rondinelli.

La relazione del Pe inoltre contiene indicazioni per “aiutare i giovani a evitare la sindrome della ‘lockdown generation’ e combattere i problemi di salute mentale che i giovani devono affrontare, come ansia e depressione, peggiorati durante la pandemia. Per far fronte al fenomeno gli eurodeputati invitano gli Stati membri a favorire un’assistenza sanitaria e psicologica accessibile e conveniente e a investire i fondi del NextGenerationEU e del Recovery and Resilience Fund per favorire politiche occupazionali e sociali per i giovani in Europa. Gli eurodeputati chiedono infine alla Commissione di creare uno spazio digitale unico che unisca l’esistente Portale europeo per i giovani e le piattaforme Europass ed Eures per favorire la creazione di un portale che fornisca assistenza e informazioni ai giovani su formazione, lavoro, stage, sostegno finanziario, programmi di mobilità e tutti diritti associati alla cittadinanza europea.

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