Un’eruzione di intensa energia ha interessato l’Etna nella serata del 10 febbraio. L’attività del cratere di Sud-Est è passata da stromboliana a fontana di lava con l’emissione di una nube di cenere lavica alta circa 10 chilometri che si è dispersa nel settore occidentale del vulcano. La nuova fase eruttiva è cessata nella notte ed è stata particolarmente spettacolare e intensa, anche per l’elevata energia interna alla struttura vulcanica. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha precisato che i flussi piroclastici sono stati 3: “I primi due flussi hanno percorso alcune centinaia di metri in direzione della Valle del Bove mentre il terzo si è diretto a sud percorrendo anch’esso alcune centinaia di metri”.

L’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo aver raggiunto il valore massimo alle 22 di ieri, ha subito una rapida diminuzione riportandosi nel livello medio, dove al momento ancora si mantiene mostrando, però, una tendenza ad un ulteriore decremento. Lo spettacolo è stato visto da numerose località della Sicilia, oltre che da Catania e Taormina è stato osservato anche dalle isole Eolie.

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