Il Tribunale di Perugia ha annullato l’appalto “pirata” per il servizio di vigilanza attivo negli scorsi mesi, che prevedeva una paga di 4,57 euro all’ora. Risultato: retribuzioni mensili di 700 euro, contro i 1.200 che prendevano prima. Ora è stato ripristinato il rispetto del contratto nazionale di riferimento con un incremento del salario di oltre 2 euro l’ora e la piena regolarità contrattuale. La battaglia dei sindacati è stata complessa perché l’ente appaltante accusato in questione era proprio il Tribunale, appunto. Con l’annullamento dell’appalto verrà applicato il contratto nazionale di riferimento dei multiservizi: i lavoratori torneranno a percepire una paga oraria di circa 7 euro l’ora, potendo contare su tutte le regolari garanzie contrattuali.

La denuncia del contratto “pirata” è arrivata al Tribunale di Perugia negli scorsi mesi per opera degli stessi sindacati, che avevano parlato di “lavoratori ridotti alla soglia di povertà“. “Le battaglie sindacali quando c’è determinazione e compattezza si vincono”, commentano Vasco Cajarelli della Filcams Cgil e Nicola Cassieri della Uiltucs Uil di Perugia. “Hanno vinto soprattutto i lavoratori degli appalti del tribunale di Perugia che sono stati tutti riassunti (anche quelli con contratto a termine) da una nuova importante società, la Dussmann, con tutte le garanzie della convenzione Consip”.

“Questa battaglia vinta speriamo possa essere un esempio anche per le tante altre situazioni di appalti, spesso pubblici, in cui prevale il criterio del massimo ribasso e si dà spazio a contratti di comodo, non rappresentativi e fortemente penalizzanti per lavoratrici e lavoratori”, hanno commentato ancora Cajarelli e Cassieri.

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