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Fedriga finisce sotto scorta: il presidente del Friuli Venezia Giulia minacciato dai no vax

L'esponente leghista si è più volte espresso favorevolmente sulla vaccinazione e sull'adozione del green pass 'rafforzato', coordinato la definizione del perimetro delle nuove misure in veste di presidente della Conferenza delle Regioni
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Il governatore del Friuli-Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, è costretto dalla scorsa settimana a vivere sotto scorta a causa delle decine di minacce che il mondo no vax gli ha rivolto soprattutto nell’ultimo periodo. L’esponente leghistaè stato più volte preso di mira durante i cortei organizzati per protestare contro il Green pass ed in regione sono apparse diverse scritte contro il numero uno della giunta.

Decine le lettere minatorie e le scritte sui muri nei suoi confronti. Di qualche settimana fa, innvece, la scritta “A morte Fedriga” comparsa su un’abitazione abbandonata in provincia di Udine. Fedriga si è più volte espresso favorevolmente sulla vaccinazione e sull’adozione del green pass ‘rafforzato’ che, in sostanza, impedisce l’accesso a qualsiasi attività sociale, già dalla zona bianca, a chi rifiuta la somministrazione del vaccino.

Nella veste di presidente della Conferenza delle Regioni, il presidente del Friuli Venezia Giulia è stato uno dei più vivaci sostenitori delle nuove misure scattate oggi venendo ringraziato pubblicamente dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dalla ministra degli Affari Regionali Mariastella Gelmini. Nei giorni delle trattative per concordare il perimetro delle norme del Super Green pass, Fedriga è stato anche l’uomo “cerniera” tra governo, Regioni e il leader della Lega, Matteo Salvini, che avrebbe voluto un impianto meno rigido del decreto che resterà in vigore fino al 15 gennaio.

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