La Slovenia ha deciso di sospendere la somministrazione del vaccino Janssen (Johnson&Johnson) contro il coronavirus dopo la morte di una donna di 20 anni che era stata sottoposta a vaccinazione. Decesso che sarebbe avvenuto per coaguli di sangue ovvero trombosi. La stop è stato annunciato dal ministro della Sanità Janez Poklukar. La Slovenia aveva già sospeso l’uso del vaccino monodose a vettore virale dopo la morte a settembre della donna, deceduta per un’emorragia cerebrale e coaguli di sangue giorni dopo aver ricevuto una dose. Un comitato di esperti ha confermato una rara complicanza indotta dal vaccino.

Nei mesi scorsi come era già avvenuto con il vaccino Oxford-Astrazeneca l’Agenzia europea del farmaco (Ema) – a seguito di diverse segnalazioni – aveva concluso che fosse possibile un legame tra la somministrazione del composto e rari casi di trombosi. Un parere che aveva portato alcuni paesi – tra cui l’Italia – a fissare una soglia per raccomandazione sempre superiore a 55 anni. Successivamente per un principio di somma precauzione alcuni paesi scandinavi ne avevano addirittura sospeso l’uso.

In Slovenia, dopo una lieve flessione nelle scorse settimane, la curva dei contagi è tornata a salire, facendo registrare nei giorni scorsi un tasso di positività dei tamponi molecolari fino al 46,5%. Lubiana ha anche introdotto la quarantena obbligatoria di 10 giorni per tutti coloro che rientrano dopo aver soggiornato negli ultimi 14 giorni nelle aree in cui è stata accertata la presenza della nuova variante Omicron, mentre è vietato l’ingresso ai cittadini stranieri senza residenza permanente in Slovenia che provengono da zone a rischio.

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