Si è spento alle due e 12 minuti di questa notte Ennio Doris, il fondatore e presidente onorario di Banca Mediolanum. Aveva 81 anni. Lo annunciano la moglie Lina Tombolato e i figli Sara e Massimo, che “in questi giorni di lutto” desiderano “mantenere uno stretto riserbo”, che chiedono a tutti di “voler rispettare”. I dipendenti e i collaboratori del gruppo, si legge in una nota, “si stringono uniti e partecipi attorno alla famiglia Doris e, con enorme commozione, rendono omaggio a Ennio Doris, grande uomo e straordinario imprenditore”. Tra i primi a esprimere il proprio cordoglio Silvio Berlusconi, che ha salutato l’amico e socio in affari definendolo “un grande uomo, un grande imprenditore, un grande patriota, un grande italiano. Un uomo generoso, altruista, sempre attento agli altri, sempre vicino a chi aveva bisogno. Ci mancherà molto, mi mancherà moltissimo. A Massimo, a Sara, a Lina la mia vicinanza e tutto il mio affetto”.

Ennio Doris era nato a Tombolo, nel padovano, il 3 luglio del 1940: “Per oltre 40 anni – si legge ancora nella nota della famiglia – è stato indiscusso protagonista della grande finanza italiana nonché imprenditore, banchiere e fondatore di Banca Mediolanum, una delle più importanti realtà del panorama bancario nazionale presente anche in Spagna, Germania e Irlanda”. Sposato dal 1966 con Lina Tombolato, Doris lascia i figli Massimo e Sara e 7 nipoti: Agnese, Alberto, Anna, Aqua, Davide, Luna Chiara e Sara Viola. Nel 1992 gli venne conferita l’onorificenza di ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica e nel 2002 quella di Cavaliere del Lavoro, oltre al master honoris causa in Banca e Finanza della Fondazione Cuoa.

Fu lui, nei primi anni Novanta, ad “importare” dal Regno Unito l’idea di una banca senza sportelli, quando Internet iniziava a muovere i primi passi anche in Italia. Un’intuizione in cui scorse con lungimiranza le trasformazioni che ancora oggi investono profondamente il settore bancario. La sua era una scommessa sul futuro, un invito a non aver paura. Perché l’intelligenza e la capacità di costruire fiducia tra le persone resteranno al centro di tutto: “Le filiali faranno la fine delle cabine telefoniche. Ma non sparirà la presenza umana”, avrà modo di commentante negli anni successivi. Nella sua visione, infatti, questo innovativo modello di banca assegnava un ruolo ancor più cruciale alle persone: “Consulenti che guidano il cliente nelle scelte fondamentali della loro vita, in un mondo sempre più complesso”. Tutto ebbe inizio nel febbraio del 1982, dopo un incontro a Portofino con Silvio Berlusconi e con il “supporto imprenditoriale e logistico del Gruppo Fininvest”: Ennio Doris fondò Programma Italia, la prima rete di consulenti globali nel settore del risparmio, con l’idea di “diventare il punto di riferimento della famiglia italiana per il risparmio”. Nel 1995 nacque quindi Mediolanum S.p.A., la holding a cui fanno capo tutte le società del conglomerato del Gruppo: questa riorganizzazione permise la quotazione in Borsa nel 1996 e, nel 1998, l’ingresso nel listino Mib30. Nel 1997 Programma Italia si trasformò in Banca Mediolanum, la più innovativa banca telematica d’Italia, nata senza sportelli, la prima a dare il servizio di home banking con telefono e il teletext con il televisore di casa, fondendo così le potenzialità dell’approccio tecnologico con la professionalità del consulente finanziario.

Poi, nel 2000, lo spot pubblicitario che ha fatto la storia: Ennio Doris traccia un cerchio sulle sabbie di un lago salato per spiegare il suo nuovo modello di banca: quella “costruita intorno a te”. Profondo innovatore, il banchiere ha rotto gli schemi canonici anche della comunicazione mettendosi in gioco in prima persona come testimonial della campagna pubblicitaria della sua banca, affinché i clienti conoscessero e vedessero il volto del banchiere a cui affidano i loro risparmi. Dal 2000 al 2012 Doris è stato consigliere di amministrazione di Mediobanca e di Banca Esperia. Nel 2008 il testimone aziendale è passato al figlio Massimo che da allora è alla guida di Banca Mediolanum come amministratore delegato portando la società a diventare una realtà ancor più di successo tra i principali player nel mercato bancario e del risparmio gestito in Italia e in Europa. Il cambio generazionale in comunicazione di Banca Mediolanum, invece, avvenne nel 2015 quando lo storico testimonial Ennio cede il passo al figlio Massimo che in piena continuità diviene il nuovo volto della pubblicità della banca. Fino allo scorso 3 novembre, Doris ha ricoperto la carica di presidente di Banca Mediolanum, per diventare presidente onorario a seguito di una delibera assembleare. Doris era anche presidente onorario della Fondazione Mediolanum Onlus.

Anche il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, ha ricordato il banchiere: “Con Ennio Doris se ne va un grande innovatore, un ottimo imprenditore propugnatore di una finanza a misura di cittadino. Ma soprattutto una persona perbene. Una preghiera ti accompagni, caro Ennio”, sono state le sue parole. Antonio Patuelli, Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, ha espresso “il più sincero cordoglio per la scomparsa di Ennio Doris, imprenditore e banchiere illuminato e fortemente innovativo, attento e sensibile contemporaneamente alla crescita aziendale, dei clienti e dei collaboratori. Conserverò forte il ricordo di Ennio – ha aggiunto Patuelli – dei nostri dialoghi sulla cultura e le regole del mercato, per la crescita economica e sociale in una democrazia libera”. “Si è spento stanotte Ennio Doris, fondatore e presidente onorario di Banca Mediolanum, un vero protagonista della grande finanza italiana”, ha scritto in una nota il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.. “Perdiamo non solo la sua competenza professionale e il genio imprenditoriale che il panorama bancario nazionale gli riconosce, ma soprattutto l’amico sincero, il suo inguaribile ottimismo e la sua generosità verso il prossimo. Mi stringo nel dolore accanto alla moglie Lina e ai figli Sara e Massimo. Ciao Ennio, ci mancherai moltissimo. Mi mancherai”.

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