Oggi parte Gomorra, stagione finale, serie televisiva campione di ascolti e di interazioni social, che ha dipinto e, purtroppo, caratterizzato Napoli nel mondo negli ultimi anni. Ma cosa sanno i napoletani (ma anche tutti gli italiani) del reale consumo e del conseguente guadagno dallo spaccio di droga? Nulla, assolutamente nulla. Da “farmacoeconomista” e presidente dei Medici dell’Ambiente di Napoli e Provincia, ritengo che questo tipo di informazione per tutti noi cittadini sia importantissimo ma molto carente.

L’opinione pubblica non è stata sinora correttamente e completamente informata non solo sul consumo di droghe in Italia, soprattutto a Napoli e Campania, e non è stata resa consapevole della gravità delle cifre.

Mi permetto quindi di aggiungere dati a raffronto di quanto riportato in questa mappa dove, per la prima volta da molti anni, viene presentata una (sotto)stima dei proventi da spaccio di droga in Italia: circa 16 miliardi di euro l’anno, di cui non meno di 5 miliardi di euro l’anno per la sola cocaina. Sono cifre assolutamente spaventose e vanno meglio comprese facendo i seguenti raffronti.

L’intera spesa farmaceutica in Italia stimata per il 2021 è di circa 19 miliardi di euro l’anno, in costante aumento anche a causa della epidemia di Covid e alla continua introduzione di nuovi farmaci e vaccini sotto brevetto. La quota di farmaci convenzionati venduti in farmacia è invece pari a circa 8 miliardi l’anno, mentre quella dei farmaci ad acquisto diretto ed ospedaliera (ivi inclusi i farmaci sotto brevetto ad altissimo costo per la cura di tutte le patologie umane) è di circa 11 milioni di euro con un incremento, da tamponare, di circa 1,8 miliardi sul 2020.

Il raffronto quindi è particolarmente preoccupante.

L’intera industria illegale delle droghe (16 vs 19 miliardi) incassa quindi sempre non meno dell’85% di tutta l’industria farmaceutica legale per la cura di tutte le patologie umane! È una cifra cash all’anno assolutamente spaventosa se consideriamo il potenziale di moltiplicazione finanziaria ed imprenditoriale che una così eccezionale quantità di denaro liquido ha nel nostro mondo globalizzato ed ora anche colpito da una gravissima crisi economica per pandemia ancora in corso.

Non possiamo non rilevare infatti che una sola (piccola) parte di riciclo di questa massa eccezionale di denaro liquido è destinata per esempio a finanziare le ecomafie e produce un ulteriore reddito annuo illegale stimato in non meno di 15 miliardi l’anno, come da rapporti annuali Osservatorio Ecomafie e Legambiente.

Di conseguenza, lo spaccio di droga ed il riciclo nella sola “industria” delle ecomafie produce un reddito annuo alle mafie non inferiore a circa 31 miliardi di euro.

Lo Stato italiano, a contrasto, investe circa 6 miliardi l’anno nel settore giustizia e tribunali, e circa 23 miliardi di euro per tutte le forze di polizia giudiziaria ma per tutti gli illeciti su tutto il territorio nazionale!

Per quanto riguarda le forze di Polizia è una cifra superiore alla media europea, ma, nel complesso, 23+6=29 miliardi di euro/anno, decisamente inferiore a quanto incassano per il solo spaccio di droga e la sola ecomafia la malavita organizzata, cioè circa 31 miliardi di euro all’anno (16 dalle droghe e 15 dalle ecomafie). A Napoli ma anche in Italia quindi possiamo ben dire che la polizia e la magistratura, pressocché assente nella fiction Gomorra, di fatto combatte in chiara posizione di inferiorità economica e strutturale: un “esercito di Franceschiello” contro la Wermacht del terzo Reich, per intenderci.

L’industria farmaceutica nel suo complesso, legale e illegale, è oggi nel mondo la prima industria al mondo per disponibilità di contante da reinvestire ma, nel caso della industria farmaceutica legale lo fa in attività di ricerca e marketing, ivi inclusi le azioni di lobby destinate a condizionare pesantemente le scelte politiche in Sanità di tutti gli Stati del mondo. E ce ne stiamo accorgendo tutti!

Possiamo solo immaginare quanto possa essere ormai divenuta pervasiva, influente e di potere, l’“industria farmaceutica illegale” nel mondo: un business che non ha spese di ricerca e innovazione per il conseguimento e il mantenimento di preziosi brevetti ma che da ormai numerosi decenni mantiene un eccezionale introito di denaro contante grazie al proibizionismo che lo tutela alla pari di un brevetto a scadenza illimitata, garantendo alle mafie margini eccezionali di guadagno per pochissime sostanze psicoattive, che sono in realtà farmaci generici a brevetto scaduto in libera produzione e circolazione nel mondo intero.

La rigorosa tracciabilità che rende sicuri e garantisce la qualità dei farmaci distribuiti a ciascuno di noi ovviamente non esiste per le “droghe” e troppo poco si è fatto sino ad oggi per rendere formata e consapevole l’intera opinione pubblica dell’eccezionale potenza economica e non solo paramilitare di questo Stato dentro lo Stato (mafie, ‘ndrangheta e camorra). Perché ci arrabbiamo tanto con chi racconta, sia pure in maniera romanzata ed eccessiva questo mondo, e non ce la prendiamo con chi non ci informa correttamente sulla potenza economica e reale di questo ricchissimo e potentissimo Stato parallelo?

Per quanto terribili e tragici possano essere i racconti e le fiction, sono sempre e soltanto una sottovalutazione ed una sottostima della realtà.

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