Cultura

Napoli, in fila per un selfie davanti al “lato B” di Roberto Bolle: lo accarezzano con occhio sognante alla mostra di Piero Gemelli

Al Museo Pan di Napoli prende il via “La bellezza svelata. Fotografie e storie immaginate” del fotografo cult Piero Gemelli

di Januaria Piromallo

Una volta c’era la foto ricordo davanti al Colosseo, poi è venuta la selfmania sulla scia dei Ferragnez. Adesso le signore si mettono in fila con sguardo adorante e sorrisi ammiccante davanti a tanta bella roba, Roberto Bolle, la quintessenza della fisicità. Che con leggerezza spicca il volo in mezzo a una sinfonia di parole pesanti come pietra di Orhan Pamuk, premio Nobel della Letteratura. “Quando indichiamo il momento più felice della nostra vita, siamo anche consapevoli che si tratta di un passato remoto che non tornerà mai più, e questo provoca in noi un grande dolore. L’unica cosa che rende questo dolore sopportabile è possedere un oggetto, retaggio di quell’attimo prezioso. Gli oggetti che sopravvivono a quei momenti felici conservano i ricordi, i colori, l’odore e l’impressione di quegli attimi con maggior fedeltà di quanto facciano le persone che si procurano quella felicità”.

Piero Gemelli, architetto, fotografo, ritrattista, dunque doppio sguardo da maestro. Era il 1983, poco più che ventenne quando “Vogue” gli chiese per la prima volta di realizzare una fotografia a piena pagina di un rossetto all’interno di un servizio di Gian Paolo Barbieri, già famoso fotografo di moda. Fu il suo punto di partenza di future collaborazioni da New York , Parigi, a Londra, per altre edizioni internazionali del gruppo Condè Nast, per clienti quali Estée Lauder, Gucci, Tiffany, Ferrè.

Still life allo stato puro: modelle in un abbraccio suggellato da una grande zip che ne delinea il contorno; la plissettatura della ampia gonna si fa scultura, bassorilievi di natura metafisici diventano fotografie . Immagini in sinergia e dialogo tra le diverse espressioni artistiche lungo il percorso della mostra appena inaugurata (fino al 10 novembre). “La bellezza svelata. Fotografie e storie immaginate” curata da Maria Savarese con Maria Vittoria Baravelli. “A me piace dare vita alle cose che non ne hanno più e mi piace ricontestualizzarle e dare loro una vita diversa. Questa rielaborazione del ricordo, mi interessa”, spiega così Piero Gemelli il suo mantra creativo.

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