Viaggiava su un treno al confine tra Romania e Ungheria insieme al suo rapitore quando la polizia l’ha notato e tratto in salvo. È stato ritrovato nella notte tra giovedì 7 e venerdì 8 ottobre il bambino di 5 anni sequestrato martedì a Padova dal padre, il romeno Bogdan Hristache, insieme a tre complici, mentre la mamma lo accompagnava a scuola. Lo confermano fonti investigative italiane. L’uomo è stato prelevato dalle forze dell’ordine mentre il bambino veniva portato al sicuro in una località protetta dove è stato affidato a un giudice tutelare. La vicenda era iniziata martedì 5, quando Alexandra Moraru – 26enne con cittadinanza romena e moldava – si era recata in caserma dai Carabinieri per denunciarne il sequestro. “Aiutatemi, hanno rapito mio figlio“, aveva detto in lacrime la donna, spiegando di essere stata bloccata poco prima da un commando di quattro persone guidato da Hristache che gli aveva strappato dalle braccia il piccolo per poi scappare a bordo di un furgone. Il racconto aveva subito allertato i militari dell’Arma, spingendoli ad allarmare le frontiere e mettersi sulle tracce del rapitore.

Una caccia all’uomo che si è conclusa neanche 48 ore dopo, quando è arrivata la notizia del ritrovamento nella località di Curtici, importante snodo ferroviario per il transito dei treni internazionali che collegano Romania e Ungheria. Anche se la famiglia del piccolo ha dovuto attendere molte ore prima di essere formalmente informata dell’esito positivo dell’indagine. Come spiegato da Moraru, Hristache aveva un ordine di non avvicinamento a mamma e figlio, dopo che due anni prima aveva già sequestrato il bambino tenendolo con sè per otto mesi. I due si erano separati nel 2016, subito dopo la nascita del piccolo in Moldavia, e a quel punto lei aveva deciso di tornare dai genitori scatenando la rappresaglia dell’ex marito. Dopo il primo rapimento la donna aveva deciso di fuggire in Italia, dove viveva ormai da tre anni, nella convinzione di poter sfuggire a nuovi agguati. Da giorni, però, la donna si sentiva osservata e agli amici aveva confidato di temere che lui si ripresentasse.

Nel frattempo i Carabinieri di Padova hanno fatto sapere di essere già in contatto con le autorità romene. La collaborazione tra le forze dell’ordine servirà agli investigatori italiani per acquisire tutta la documentazione relativa al caso, in particolare le modalità che hanno permesso alle autorità locali di ritrovare il bambino insieme al padre. L’uomo è in attesa di un provvedimento a suo carico da parte dell’autorità giudiziaria.

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