“Stiamo cercando di creare un piccolo corridoio umanitario per salvare le nostre collaboratrici in Afghanistan e non solo. Donne che hanno sempre lavorato per i diritti e l’emancipazione delle donne e che oggi sono finite nel mirino dei talebani che stanno facendo rastrellamenti casa per casa per trovare tutte le persone che hanno collaborato con gli occidentali”. Lo racconta Luca Lo Presti, presidente della Fondazione Pangea Onlus impegnato da 18 anni sul fronte dell’emancipazione femminile in Afghanistan. Molti documenti a Kabul sono stati distrutti dalle operatrici: “Rischiano la loro vita, lo stupro, cose che non vogliamo neanche immaginare: diventa importante metterle in sicurezza

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Afghanistan, l’associazione che riapre le scuole e distribuisce libri casa per casa: “Non fate chiudere le classi. Ne va del nostro futuro”

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Gino Strada, mantenere viva la sua memoria è la cosa più importante da fare oggi

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