“Il green pass lo metterei anche al gabinetto. Quello che risulta un po’ strano è l’applicazione monosettoriale di queste misure. Non capisco perché bisogna avere il green pass per andare al ristorante e non bisogna averlo per andare al supermercato”. Così il direttore generale della Fipe (Federazione italiana pubblici esercenti) Roberto Calugi in un dialogo con Peter Gomez e Giovanni Terzi nella cornice dei giardini del Grand Hotel di Rimini, per il ciclo di incontri La Terrazza Dolce Vita.

“Ho l’impressione che tu rappresenti la Fipe in una posizione stra maggioritaria nella tua categoria tutti mi dicono che si adegueranno – ha detto Peter Gomez -. La mia impressione è che quelli che noi vediamo in televisione o nelle manifestazioni, siano delle persone molto poco rappresentative”.

“Il problema – replica Calugi – è che evitare me in trasmissione che dico cose di buon senso fa meno ascolti, qui per due punti di share ci vendiamo la mamma. Ma parliamo della principale trasmissione di Rai Uno, in cui un signore è andato a dire che il giorno dopo avrebbero aperto 50mila ristoranti, il giorno dopo ne hanno aperti 50 ma tutti i giornali titolavano 50mila… la maggioranza silenziosa è molto più ragionevole della minoranza chiassosa e dovremmo noi stessi imparare a selezionare le fonti di approvvigionamento dell’informazione”

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