Tamponi di massa per milioni di persone, nuove restrizioni sugli spostamenti e Pechino che rinvia la riapertura delle scuole. La Cina rivive la peggiore ondata di contagi da inizio 2021 con 98 casi di Covid-19 registrati domenica 1 agosto e la variante Delta che è stata riscontrata finora in una ventina di città. Data la grave situazione epidemica, la provincia di Hunan – a sud del Paese – ha annunciato la sospensione di tutte le attività didattiche e dei programmi di formazione, chiedendo a studenti e insegnanti di evitare di viaggiare se non necessario.

Nella città turistica di Zhangjiajie, sempre nell’Hunan, sono state chiuse tutte le attrazioni e i luoghi di spettacolo, mettendo di fatto in lockdown un milione e mezzo di persone, dopo che un cluster locale si è propagato dopo uno spettacolo teatrale. Post sui social, citati dal Guardian, parlano di lunghe code di persone con obbligo di mascherina e di distanziamento, per farsi il tampone. Dopo quasi un anno e mezzo di cifre epidemiologiche ufficiali risibili, dunque, la Cina corre di nuovo ai ripari, cosciente – come dicono alcuni esperti citati dal Global Times – che la nuova ondata è in fase iniziale e può ancora essere tenuta sotto controllo.

I contagi – Dei 55 interni registrati ieri, 40 sono stati segnalati nello Jiangsu e nel capoluogo Nanchino, 7 nell’Hunan, altri due a Pechino e nell’Hubei, e uno ciascuno nello Shandong, nell’Henan, nell’Hainan e nello Yunnan. Tra i 43 contagi più gravi, 16 fanno capo allo Yunnan, quattro a Pechino e Fujian, tre ciascuno a Mongolia Interna, Jiangsu e Shaanxi, e due a Shanghai, Shandong, Henan, Guangdong e Sichuan.

L’origine del contagio – Tutto è partito con un focolaio legato all’aeroporto di Nanchino che adesso risulta esteso a 20 città e oltre una decina di province. Quest’ultimo esplosione di contagi è la più estesa registrata in Cina negli ultimi mesi e dopo il dichiarato successo nell’estirpare di fatto il virus. Un primato che però è stato messo a repentaglio dalla variante Delt. Le autorità hanno fatto risalire il focolaio ad alcuni lavoratori delle pulizie a bordo di un volo dalla Russia, che si è poi esteso in almeno 14 province ed è arrivato nell’area di Pechino, a Chengdu e nella megalopoli di Chongqing.

Nel solo mese di luglio, in tutto il grande Paese asiatico, che vanta di aver somministrato oltre un miliardo e 600 milioni di dosi di vaccino, i nuovi casi sono stati 328, più o meno la somma di tutti i casi da febbraio a giugno. Sette malati a Nanchino, dicono fonti locali, versano in gravissime condizioni. Tutti i voli da e per la città sono sospesi fino all’11 di agosto, secondo media locali e la popolazione è stata sottoposta a test di massa, come nell’era pre-vaccinale. Sempre in Jiangsu, la città di Yangzhou ha fermato i voli per un focolaio di 10 casi.

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