Il patto tra Matteo Renzi e l’omonimo Salvini sul ddl Zan sembra ormai assodato. A dimostrarlo sono proprio i discorsi, fatti dai due senatori durante la discussione a Palazzo Madama, molto simili in alcuni passaggi. Entrambi hanno fatto appello alle altre forze politiche, in particolare Pd, M5s e Leu che, compatti, vorrebbero approvare il disegno di legge così come è passato alla Camera, per cercare di raggiungere una “mediazione”, affossando però di fatto la legge.

“Il mio appello è molto semplice: si faccia un accordo sui punti legati all’articolo 1, 4 e 7″, ha spiegato Renzi. “L’accordo è a portata di mano. Ma il punto non è solo un accordo di merito, ma di metodo – ha continuato – Va chiesto di fare un patto politico perché alla Camera questa legge, se venisse modificata dal Senato, possa essere approvata in 15 giorni”. “Se invece si va allo scontro, avrete distrutto la vita di quei ragazzi”, ha aggiunto riferendosi alle vittime di violenze di omofobia.

Simile il discorso del leader leghista che, appellandosi all’importanza dei diritti che si andrebbero a tutelare con il testo, chiede di “togliere quello che ci divide“. “Togliamo quindi dal campo quello che divide e che rischia di affossare il ddl Zan – ha detto durante il suo intervento – Ci mettiamo d’accordo e approviamo il senso più profondo di questa legge. Puniamo odiatori, discriminatori, violenti – ha spiegato ancora – Quindi colleghi, togliamo dal banco quello che ci divide, e in un mese sia Camera che Senato approvano una norma di civiltà”. Quindi il leader ha concluso, incalzando: “Chiudiamola qua e approviamo tutti insieme in un mese una legge che questo paese si merita, spero in una risposta positiva”.

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