Variante delta? È una previsione non difficile dire che diventerà dominante. Quello che sta avvenendo in Inghilterra lo vedremo fra 2-3 mesi anche da noi“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di “Genetica Oggi”, su Radio Cusano Campus, da Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Galeazzi di Milano.

Il virologo spiega: “Ciò che si vede nel mondo, dalla Russia all’Australia, dimostra come le caratteristiche di maggiore contagiosità di questa variante fa sì che prevalga sulle altre. Dovremo convivere con questo virus e gestire con buon senso le occasioni di maggiore libertà, mantenendo sempre l’attenzione e facendo andare sempre alla grande la vaccinazione. In Inghilterra, però, nell’ultima settimana hanno avuto 65mila casi con 78 decessi, a dimostrazione dell’efficacia della vaccinazione con due dosi. La malattia è rara nei soggetti completamente vaccinati – continua – Questo ci deve rendere più tranquilli. Con il tracciamento dovremo schiacciare tutti i focolai che si creeranno, ma è verosimile ci sarà un rialzo dei contagi. Terza dose per le varianti? Per un vaccino aggiornato ci vogliono ci vogliono almeno 3 mesi. Immagino che un’eventuale terza dose di richiamo possa attuarsi nel 2022. Bisogna capire anche qual è l’effettiva durata della vaccinazione. Magari si potrebbe ripetere annualmente la vaccinazione ai soggetti più anziani come accade per l’influenza”.

Pregliasco, infine, si pronuncia sulla efficacia della mascherina chirurgica nei confronti della variante indiana: “Sappiamo già che le mascherine chirurgiche sono efficaci soprattutto nel ridurre nel soggetto sintomatico la diffusione ma hanno una protezione limitata al 20-30%. Dati certi non ci sono, ma in un discorso teorico, più la malattia è contagiosa, meno la barriera della mascherina chirurgica ha effetto, ma non direi che è inutile”.

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