Continua ad aggravarsi la situazione sanitaria in Russia, dove la variante Delta, sfruttando la percentuale ancora troppo bassa di popolazione vaccinata, prende sempre più campo. Nelle ultime 24 ore, le autorità locali hanno registrato 601 morti causate dal Covid-19, in aumento rispetto alle 568 del giorno precedente: una cifra che nel Paese non si raggiungeva dal 21 gennaio scorso e che alza il livello d’allarme nel Paese.

Record di vittime anche a Mosca, dove i 98 decessi dell’ultima giornata rappresentano il record assoluto dall’inizio della pandemia. I casi confermati di coronavirus sono cresciuti di 20.393 nelle ultime 24 ore, raggiungendo il totale di 5.409.088. Il tasso di crescita relativo è dello 0,38%.

La situazione nell’area della capitale, quella più critica del Paese, ha costretto il sindaco a disporre l’obbligo parziale di vaccinazione ai lavoratori del terziario e ai dipendenti pubblici. Infatti in Russia le immunizzazioni sono ferme al 10% della popolazione, mentre un ulteriore 3% ha ricevuto la prima dose. Eppure il Paese è stato il primo ad aver approvato un vaccino nell’agosto del 2020: quello Sputnik V commercializzato in tutto il mondo, ad eccezione dell’Europa, Nord America e Australia, su cui però la comunità scientifica internazionale ha sollevato più di un dubbio.

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