Inizia tutto al numero 53 di Christopher Street, a New York City. Nella notte fra il 27 e il 28 giugno del 1969 le forze dell’ordine fanno irruzione all’interno dello Stonewall Inn, un locale del Greenwich Village punto di ritrovo della comunità omossessuale newyorkese. Le reazioni di protesta da parte delle persone che finiscono arrestate diventano un simbolo: sono i cosiddetti “moti di Stonewall” che proseguono anche nei giorni successivi e vengono ancora oggi considerati uno snodo epocale nella lotta per i diritti civili. L’anno successivo si tengono manifestazioni a New York, Los Angeles e San Francisco per ricordare l’anniversario delle rivolte. Passa il tempo e si allunga l’elenco delle città che scelgono di ricordare quanto avvenuto davanti a Stonewall Inn: ecco perché il Pride Month, il “mese dell’orgoglio” cade ogni anno in giugno, con iniziative e parate arcobaleno in gran parte del mondo.

Ma non tutto: secondo Gay.it, 67 Paesi criminalizzano le relazioni Lgbt, mentre 13 (Brunei, Gambia, Indonesia, Giordania, Kuwait, Libano, Malawi, Malesia, Nigeria, Oman, Sud Sudan, Tonga ed Emirati Arabi Uniti) hanno leggi che colpiscono in modo esplicito persone trans. Quanto alle cosiddette “terapie di conversione”, sono vietate solo a Malta, Taiwan e in Ecuador, Brasile e Germania. Anche per questo il tema del New York Pride di quest’anno è “The Fight Continues”. Vuole rappresentare le battaglie combattute di recente, dalla pandemia ai casi di violenza a opera delle forze dell’ordine fino, si legge sul sito della manifestazione, all’allarmante tasso di omicidi nei confronti di persone trans. Fra i tanti eventi, la NYC Pride March, che si terrà in parte in modalità virtuale e in parte dal vivo. La data non è casuale: 27 giugno, in onore ai moti di Stonewall Inn. A Washington le manifestazioni si prolungheranno per dieci giorni, a partire dal 12. La Colorful Pridemobile Parade sfilerà per i luoghi simbolo della città, fra cui, ovviamente, il Campidoglio. Gli Stati Uniti sono inoltre la patria di Gilbert Baker, artista morto nel 2017: è lui l’inventore della celebre “Rainbow Flag”, la bandiera arcobaleno.

Venendo all’Europa, il tema di Londra sarà “Visibility, Unity and Equality – for all of our communities”. Gli attivisti chiedono al governo, fra le altre cose, di mettere fuori legge le terapie di conversione e di creare un memoriale intitolato a chi è morto di AIDS. La vicina Dublino dedica la manifestazione al lavoro delle organizzazioni e dei servizi LGBTQ+, colpite anch’esse dalle conseguenze del Covid 19. A Parigi la Marche des Fiertés LGBT deve ancora essere confermata. Di norma la parata si tiene il 26 giugno e si snoda da Montparnasse fino a Place de la Republique. E l’Italia? Come è stato per la giornata contro l’omobitransfobia, anche il Pride Month cade nel pieno del dibattito sul Ddl Zan, il disegno di legge proposto dall’esponente del Pd Alessandro Zan. Prevede di ampliare il reato di propaganda e istigazione a delinquere (604 bis del codice penale), che non contemplerebbe più esclusivamente i “motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa” ma anche quelli “fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità”.

Tutti i pride italiani sono riuniti nel movimento OndaPride. Quest’anno, si legge sul sito di Milanopride.it, la comunità LGBTQIA+ italiana festeggia il 50esimo anniversario dalla prima manifestazione pubblica e dalla nascita del movimento di rivendicazione dei diritti LGBTQIA+ in Italia. Il capoluogo lombardo alternerà eventi in presenza e virtuali fino al 26 giugno. Dalla visita guidata dei luoghi cittadini a tema LGBT – Omogirando, in programma per il 19 giugno – fino alla presentazione via Zoom di libri dedicati alle lotte civili. Aperta anche quest’anno inoltre la challenge #DRAWYOURPRIDE 2021, che invita gli artisti a realizzare o disegnare il carro del pride che più li rappresenta.

Il 26 giugno è una giornata cruciale anche per Roma, dove si terrà la manifestazione in piazza del Popolo. Genova partecipa con il tema “Zonarainbow” e un corteo stanziale in piazza De Ferrari. Napoli festeggia invece il proprio anniversario: 25 anni fa, nel 1996, il primo pride con lo slogan “Jesce Sole”. “È tempo di andare avanti con determinazione” – si legge sul Documento politico di MilanoPride “Perché le famiglie omogenitoriali, le coppie same-sex, le persone transgender, non binarie e gender non conformi, le persone della comunità LGBTQIA+ tutte, attendono ancora risposte, a livello istituzionale nazionale e locale, per tutte le volte in cui i diritti sono ancora disattesi, nella propria vita familiare, sul lavoro, nella vita pubblica, a scuola, per la propria salute”.

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