Parte dei soldi pubblici che fino a pochi anni fa finivano sotto la voce “costi della politica“, destinati a garantire un lauto vitalizio agli ex consiglieri regionali, oggi possono essere utilizzati per aiutare le scuole elementari, gli istituti professionali, i vigili del fuoco. L’avanzo di amministrazione del consiglio regionale della Lombardia per l’anno 2020 è pari a oltre 5 milioni di euro, frutto in larga parte proprio dei risparmi dovuti alla riduzione dei vitalizi, che tra il 2014 e il 2019 hanno permesso di accantonare 3milioni e 206mila euro. Martedì il consiglio regionale ha stabilito all’unanimità su indicazione dell’ufficio di presidenza che queste risorse, prima necessarie per pagare quei privilegi che la casta si era garantita, saranno devolute alle scuole primarie dei Comuni con meno di 5mila abitanti e agli istituti di formazione professionale accreditati. Una quota di 100mila euro sarà invece destinata al corpo dei vigili del fuoco della Lombardia per l’acquisto di attrezzature e materiale didattico finalizzato alla formazione dei volontari.

In Lombardia i vitalizi sono stati aboliti con una legge regionale del 2011, ma quelli degli ex consiglieri continuano a gravare sulle casse della Regione. Un primo taglio arrivò a settembre 2014: i vitalizi furono ridotti in media del 10%, fu alzata l’età necessaria per iniziare a beneficiarne da 60 a 66 anni e fu previsto un divieto di cumulo con stipendi per incarichi pubblici. Allora il Movimento 5 Stelle non votò quello legge, perché chiedeva un intervento più incisivo con il passaggio al sistema contributivo. Passaggio avvenuto nel dicembre 2018, quando il consiglio regionale approvò la norma firmata da Dario Violi (M5s), che prevedeva la trasformazione dei vecchi vitalizi in pensioni da ricalcolare in base al sistema contributivo, adeguandosi in anticipo al taglio deciso dal governo Conte 1.

Le risorse risparmiate dal 2014 al 2019 grazie a questi tagli serviranno ora a colmare una lacuna nella scuola in Lombardia, emersa durante la crisi Covid. L’iniziativa è stata presentata martedì nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte tutti i componenti dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale. “Gli alunni delle scuole dei piccoli Comuni lombardi e gli studenti degli istituti professionali sono stati senza dubbio tra quelli maggiormente penalizzati dalla pandemia, causa anche una disponibilità di strumentazione tecnologica non sempre adeguata”, ha sottolineato il presidente del consiglio regionale, Alessandro Fermi (Forza Italia). Complessivamente sono 110 gli istituti professionali e 803 le scuole primarie che in Lombardia beneficeranno di un contributo di 5.636 euro ciascuna. “I costi della politica diventano lavagne interattive multimediali, computer e strumentazione tecnologica per le scuole dei piccoli Comuni lombardi”, ha sottolineato la vice-presidente del consiglio regionale, Francesca Brianza (Lega), relatrice del provvedimento in Aula.

Dal canto suo, il consigliere 5 stelle Dario Violi ha evidenziato soprattutto “la bontà di scelte virtuose compiute negli anni scorsi sul tema dei tagli ai vitalizi e ai costi della politica, che ci hanno consentito di risparmiare e accantonare somme significative per interventi di sostegno a chi presenta oggi situazioni di difficoltà, andando nello specifico a cercare di migliorare e favorire le relazioni tra i ragazzi fortemente penalizzate dalla pandemia”. “Investiamo su una didattica più efficiente, moderna e funzionale – ha detto il vicepresidente Carlo Borghetti (Pd) – e per fare questo abbiamo deciso di stanziare una somma importante a favore di quelle realtà più svantaggiate e che maggiormente hanno risentito degli effetti della pandemia e dei problemi della didattica a distanza, consapevoli che con l’acquisto di nuove attrezzature tecnologiche migliorerà sicuramente anche la didattica in presenza“.

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