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Teodosio Losito, una polizza sulla vita da 300 mila euro e un misterioso anello: nel caso del suicidio dello sceneggiatore nuovi particolari

Sulla morte dello sceneggiatore de Il bello delle donne e de L’onore e il rispetto morto suicida l’8 gennaio del 2019, continuano a emergere altri dettagli e colpi di scena. Mentre la Procura di Roma indaga sull’ipotesi di «istigazione al suicidio», evocata al Grande Fratello Vip da Adua Del Vesco e Massimiliano Morra, spunta una causa parallela

di Francesco Canino

Una polizza sulla vita da 300 mila euro, un contenzioso tra gli eredi e un misterioso anello. Nell’intricato giallo sulla morte di Teodosio Losito, lo sceneggiatore de Il bello delle donne e de L’onore e il rispetto morto suicida l’8 gennaio del 2019, continuano a emergere altri dettagli e colpi di scena. Mentre la Procura di Roma indaga sull’ipotesi di «istigazione al suicidio», evocata al Grande Fratello Vip da Adua Del Vesco e Massimiliano Morra, spunta una causa parallela che ha come protagonisti il produttore Alberto Tarallo e il fratello di Losito.

LOSITO E LA POLIZZA DA 300 MILA EURO

Secondo il Corriere della Sera, il contenzioso verterebbe su una polizza vita da 300 mila euro della Zurigo Assicurazioni, stipulata in un primo momento da Losito in favore del fratello Giuseppe. Poi però le cose sarebbero cambiate perché, «poco prima di morire, trovandosi a corto di soldi, Teo avrebbe chiesto un prestito ad Alberto Tarallo, produttore e suo compagno di vita per quasi 20 anni, promettendogli di nominarlo nuovo beneficiario». Proprio questo passaggio avrebbe dato il via alla «nuova disfida legale tra Tarallo – che, portando come prova un messaggio di posta elettronica del defunto, si è presentato a riscuotere negli uffici della Zurigo, supportato dalla legale Daria Pesce – e la famiglia Losito, assistita dall’avvocato Stefano De Cesare, per stabilire a chi spetti l’indennizzo conteso», aggiunge il Corriere.

MORRA SENTITO IN PROCURA

Intanto prosegue l’attività del pm romano Carlo Villani che indaga sull’ipotesi d’istigazione al suicidio. Dopo Adua Del Vesco e Gabriel Garko, ieri in Procura è stato visto anche Massimiliano Morra, ascoltato in veste di persona informata sui fatti. È entrato alle undici del mattino e ci è rimasto per tre ore e mezza. «Ho raccontato la verità, però non posso parlarne», ha commentato alla fine dell’interrogatorio. A giorni dovrebbero essere sentiti anche il produttore Alberto Tarallo e poi, forse, Barbara D’Urso.

IL MISTERO DELL’ANELLO SPARITO

Nel frattempo, emerge un altro dettaglio che pare tratto dalla sceneggiatura di una fiction Ares. Giornalettismo ha infatti pubblicato nelle scorse ore un’inchiesta su Losito-Tarallo e i protagonisti delle serie tv che per anni hanno sbancato gli ascolti di Canale 5. Il sito ricostruisce gli ultimi giorni di vita di Teodosio Losito, dai post su Instagram all’incontro con un Monsignore in Vaticano, fino al suicidio con la sciarpa della madre al collo («La morte della mamma lo fece sprofondare in un profondo malessere. A quel punto si buttò sul lavoro e quando le cose con Mediaset si misero male, perché la produzione della loro ultima fiction si bloccò, lui si chiuse ancora di più in se stesso», rivela a Ilfattoquotidiano.it un’amica di Losito, che chiede di restare anonima). «Quando è morto, noi abbiamo scoperto che, dalle sue mani è sparito un suo particolare anello. Quell’anello poi è stato notato, il giorno dopo il funerale, al dito di Nitto Flores, vero nome Andrea Marras. Anche lui presenza nella sceneggiatura di ZagarHollywood», rivela ora Giornalettismo.

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