“Abbiamo ricoverato il primo paziente il 29 febbraio, era un paziente in arrivo dall’Ospedale di Cremona. Ricordo che guardai l’equipe sanitaria, loro era già una settimana che lottavano contro il virus ed erano visibilmente stravolti, mi chiesi se di lì a poco anche noi saremmo stati nelle stesse condizioni.” Così Luca Cabrini, primario di Anestesia e Rianimazione all’Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese, testimonia i primi drammatici giorni della lotta al Covid-19. “Dopo una anno”, continua il primario, “ancora non abbiamo nessuna cura, è stato davvero frustante dover assistere i malati, portare loro sollievo, cercare di regalare del tempo, ma non abbiamo nient’altro da offrire. Non c’è a oggi nessun farmaco, nessuna cura per questo virus”.

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