È il Paese che al mondo ha vaccinato più persone ogni 100 abitanti (67,38 al 9 febbraio secondo i dati di OurWorldInData) e che da tre giorni è uscito dal suo terzo lockdown. E ora Israele, che pure mantiene in essere molte restrizioni, intende riaprire tra 15 giorni alcuni hotel, palestre e altre strutture per il tempo libero alle persone che proveranno di essere immuni al Covid-19, quindi o vaccinate o guarite.
Secondo il ministro della Salute, Yuli Edelstein, è possibile procedere con le riaperture dato che il vaccino è stato somministrato a quasi il 40% dei 9 milioni di abitanti e ha mostrato finora di riuscire a impedire la diffusione delle varianti più contagiose. Il governo ha inoltre dichiarato che attiverà un’app ufficiale che consentirà agli utenti di collegarsi ai file del ministero della Salute e verificare se si è vaccinati o guariti dal Covid-19 per ottenere l’accesso alle strutture. Chi non potrà dimostrare nessuna delle due condizioni, potrà accedere lo stesso alle strutture effettuando un test e, se il risultato è negativo, visualizzarlo sull’app per un massimo di 72 ore.
Intanto i risultati dei vaccini si rivelano promettenti sulle persone a cui sono stati somministrati. Secondo Eran Segal, ricercatore dell’Istituto Weizmann di Scienze di Rehovot – uno dei più prestigiosi del paese – in un gruppo tra i primi vaccinati (da metà gennaio al 6 febbraio) si è riscontrata una riduzione del 53% dei nuovi casi, del 39% di ospedalizzazione e del 31% di severità della malattia. Nello stesso lasso di tempo, tra quelli over 60 anni in attesa della seconda dose, i nuovi casi sono scesi del 20% mentre le ospedalizzazioni e le malattie gravi sono cresciute rispettivamente del meno 15% e del meno 29%. Finora quasi il 90% degli over 60 ha ricevuto almeno una dose del farmaco Pfizer.