“Mi auguro che questo gruppo, nel corso della legislatura, possa crescere e possa essere poi l’embrione di una iniziativa politica legata anche alla figura del presidente Conte“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di InBlu2000 da Andrea Causin, senatore ex Forza Italia e attualmente vicepresidente del gruppo “Europeisti – MAIE – Centro Democratico” a supporto di Giuseppe Conte.

E spiega: “Il gruppo nasce anche perché Conte è un elemento di attrazione proprio per il rapporto che ha avuto con l’Europa e per il percorso che ha fatto in questo anno e mezzo. E’ chiaro che da qui a dire che si farà un un partito ci sono due anni e mezzo e non è sicuramente la priorità adesso. Però non escludiamo assolutamente che da questa iniziativa, che nasce seppure in modo tecnico a livello parlamentare, poi possa discendere un’iniziativa politica. Ricordo a chi, come Italia Viva, critica le iniziative che nascono in Parlamento che lo stesso partito di Renzi è nato in modo artificiale in Parlamento e i suoi parlamentari sono stati eletti non solo nel proporzionale col Pd, ma anche nei collegi uninominali dove c’erano altri partiti di centrosinistra – continua – Italia Viva è più simile a noi Europeisti di quanto voglia far credere? Assolutamente sì, solo che prende per buone le proprie ragioni, ma fa schifiltosa su quelle degli altri. Mi auguro però che Italia Viva sia della partita anche perché ha sollevato temi importanti da approfondire, come il Recovery Fund. Se dovessero prevalere le ragioni del no a Conte e la non generosità di fare un passo avanti rispetto all’assunzione di responsabilità nella gestione di questa crisi, allora le elezioni sarebbero molto probabili”.

Causin chiosa con un’analisi della strategia di Matteo Salvini e della sua scarsa incisività nella richiesta di elezioni: “Nella Lega in questo momento ci sono due anime profondamente in conflitto: quella rappresentata da Salvini, che è alla affannosa rincorsa di Giorgia Meloni la quale gli sta rubando lo spazio a destra, e quella più governativa incarnata da Giorgetti e da Zaia. Credo che Salvini sia in difficoltà nel tenere insieme queste due sensibilità all’interno della Lega”.

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