Per il 73 per cento degli intervistati, Matteo Renzi con l’apertura della crisi di governo sta “perseguendo i suoi interessi personali e della sua parte politica”. E’ quanto emerge dal sondaggio di Ipsos per la trasmissione DiMartedì. Solo il 13% degli intervistati si sente di dire che l’ex premier “sta anteponendo l’interesse del Paese”. Mentre il 14 per cento non ha un’opinione a proposito. I pareri negativi degli italiani sullo strappo nel Conte 2, sono confermati anche dalle rilevazioni di Alessandra Ghisleri per la Stampa. Per sette italiani su 10 parlare di “crisi di governo” in questo momento, nel pieno della pandemia Covid, è motivo di “rabbia” e “preoccupazione”. Ma non solo: la maggioranza degli intervistati (il 54,3 per cento) si auspica che si vada avanti con Conte (che sia con il Conte ter o con i responsabili o con il rimpasto) e solo il 4,7% chiede che ci sia un cambio del leader di Palazzo Chigi. Il 27 per cento si auspica invece un ritorno alle urne.

Ipsos: “Il 55% degli intervistati preferisce Conte a Renzi” – Stando alla rilevazione condotta in questi giorni di fibrillazione interna all’esecutivo, un italiano su due (46%) non ha capito i motivi della crisi di governo. Sempre secondo Ipsos, il premier, se messo a confronto con Renzi, ottiene il 55% delle preferenze contro il 10 per cento di Renzi (il 35% non dà indicazioni). Inoltre, alla domanda se gli intervistati preferiscono Conte e Salvini, il primo ottiene il 51 per cento dei consensi contro il 27%. Se la scelta è, infine, tra il segretario del Carroccio e Giorgia Meloni, quest’ultima vince con il 30 per cento (contro il 23), ma resta un 46% di indecisi.

Ghisleri: “Gli italiani chiedono di pensare a crescita economica e lavoro. Non alla crisi” – Secondo la rilevazione di Ghisleri, la maggioranza degli intervistati ritiene negativo un ritorno alle urne e che si vada incontro alla crisi di governo. Di fronte a una ipotesi simile, il 26,7% prova rabbia, il 22,6% preoccupazione e il 20,5% sconcerto. In questo momento, dicono gli italiani interpellati, c’è da pensare ad altro: per il 22,2% la crescita economica è la priorità nazionale (con un occhio particolare per i temi del lavoro e dell’occupazione in generale, 24,8%) seguita da una riqualificazione del settore sanitario (17,2%).

Per quanto riguarda la soluzione auspicata in questo momento, la maggioranza degli intervistati dalla rilevazione di Ghisleri ritiene che il presidente del Consiglio non debba lasciare Palazzo Chigi. Solo il 27,2% ritiene che il voto sia la scelta migliore per porre fine alla crisi politica. Mentre per il 26,6% degli elettori la via migliore è continuare con il governo Conte e per il 15,5% è un governo Conte ter (quindi con la stessa maggioranza, ma con un rimpasto di alcuni ministri). Infine, il 12,2% crede che la strada migliore sia affidarsi a una pattuglia di responsabili che puntellino il governo, quindi sempre con Conte a Palazzo Chigi. Solo il 4,7% degli intervistati si auspica che a cambiare sia il presidente del Consiglio.

In merito ai consensi raccolti dai partiti, il sondaggio di Ghisleri rileva un Pd stabile al 19,4% (+0,1 rispetto al 15 dicembre). I 5 stelle invece perdono lo 0,7 per cento e arrivano al 14,1%. Italia viva, in poco meno di un mese e dopo essere stata protagonista delle ultime settimane di crisi, perde lo 0,7 per cento e si ferma al 3%. Sul fronte del centrodestra, la Lega è al 23,2 (-0,8) Forza Italia al 7,5 (+0,7) e Fdi stabile al 15%. Tra i partiti minori, si segnalano Azione al 4,2 (+0,8), + Europa al 2,2 (+0,2) e Europa Verde al 1,6 (+01).

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