Guide e accompagnatori turistici da tutta Italia si sono uniti alla manifestazione organizzata a Roma dal Movimento autonomo delle agenzie di viaggio, per protestare contro quei “cavilli burocratici” (da problemi legati alla piattaforma, a quelli legati alla classificazione del codice Ateco, ndr) che hanno escluso centinaia di lavoratori dall’accesso al fondo perduto previsto dal ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo: “Chiediamo che il governo garantisca ristori per tutto il settore, nessuno va lasciato fuori”, hanno rivendicato da Piazza del Popolo.
Ma non solo. Tra le richieste anche la cassa integrazione per tutte le partite Iva e una legge di riordino della professione: “Siamo senza tutele e senza diritti. Eppure paghiamo come tutti le tasse”, c’è chi ha denunciato. E ancora: “Conosco colleghe penalizzate perché essendo state in maternità nel 2019 e avendo avuto reddito pari a zero, sono state escluse dai ristori legati all’emergenza Covid anche per aver lavorato mezza giornata”. L’appello, quindi, è rivolto alle istituzioni: “Non abbiamo certezze per il 2021, c’è chi ha già perso tra l’80 e il 100% del fatturato. Vengano riconosciuti dei fondi per tutti per permetterci di sopravvivere”.
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Covid, la protesta delle agenzie di viaggio: “Noi dimenticati, 120mila posti di lavoro a rischio. Fondi insufficienti e regole aggirate”

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I social media e gli stereotipi: così le relazioni (anche a lavoro) rischiano di subire ripercussioni

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