Doveva essere una casa di riposo. Ma gli ospiti, fragili fisicamente e in alcuni casi psicologicamente, vivevano costantemente minacciati e vessati da coloro che avrebbero dovuti accudirli. In una struttura di Terracina (Latina) la Guardia di finanza ha accertato episodi di maltrattamento, fisico e psicologico, ai danni degli anziani della struttura residenziale.

Le indagini hanno anche permesso di scoprire l’impiego di cinque lavoratori in nero, tra cui due clandestini segnalati per l’adozione di un decreto di espulsione dal territorio italiano. Nei confronti di tre persone, tra cui il gestore della struttura e una delle operatrici socio-sanitaria, sono state eseguite ordinanze di custodia cautelare. Sono ritenute responsabili dei reati di maltrattamenti, minacce e somministrazione abusiva di farmaci.

Durante le indagini sono state individuate numerosi casi di maltrattamenti ai danni di persone psicologicamente fragili, disabili e indifese: un regime di vita vessatorio e mortificante, fatto di continue ingiurie e minacce, di violenze fisiche e verbali, con offese ed insulti. In alcuni casi agli anziani venivano somministrati farmaci, anche utilizzando la forza, per zittirli. In altri gli ospiti venivano terrorizzati con la minaccia di iniezioni e punture, o di essere chiusi fuori al freddo e sotto la pioggia.

Spesso non venivano prese in considerazione le richieste di aiuto per i bisogni primari, come andare in bagno, essere lavati e sfamati. Agli anziani era anche negata la possibilità di parlare al telefono con i loro cari. A tutto ciò, si aggiunge che venivano ignorate tutte le prescrizioni imposte dall’attuale emergenza sanitaria per la prevenzione del contagio da Covid-19: nessun dipendente della struttura indossava dispositivi di protezione, nemmeno la mascherina. Per questo il gip del Tribunale di Latina, oltre a emettere le tre misure cautelari, ha disposto il sequestro dell’intera casa di riposo e il ricollocamento degli ospiti presso altre strutture idonee.

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