È ricoverato all’ospedale di Ningyuan in terapia intensiva e in condizioni stabili, ma non può ancora essere staccato dal ventilatore polmonare. Un uomo ha contratto il virus dell’aviaria H5N6 in un mercato di pollame vivo in Cina, nella contea di Ningyuan a Yongzhou e sabato 19 dicembre è risultato positivo. Dal giorno dopo il commercio di pollame vivo in tutti i mercati agricoli della contea di Ningyuan è stato sospeso e sono state inoltre monitorate le persone entrate a stretto contatto il paziente. Lo H5N6 è un ceppo di influenza aviaria trasmissibile all’uomo causata principalmente dal contatto con pollame vivo. Finora, secondo le autorità preposte al controllo delle malattie, non è stata segnalata alcuna trasmissione tra esseri umani del virus.

Ma l’aviaria non preoccupa soltanto la Cina. Nel Giappone sudoccidentale infatti, l’aumento dei casi ha costretto le autorità locali a ulteriori abbattimenti di pollame. Tokushima è l’ultima di 12 prefetture a essere stata investita dall’agente patogeno, con le fattorie nella cittadina di Awa pronte a sopprimere fino a 18mila polli, mentre altri 44 stabilimenti agricoli in un perimetro di 10 chilometri – secondo quanto riferiscono le autorità locali – hanno il divieto di trasportare pollame e prodotti derivati nella regione. Situazione simile nella vicina Miyazaki: si tratta dell’ottavo caso da inizio anno, con l’obbligo di abbattimento di 34mila galline. Il ministero dell’Agricoltura nipponico ha riferito di aver spedito ispettori della salute per coordinare gli interventi. Il primo caso di influenza aviaria è stato segnalato nella prefettura di Kagawa a inizio novembre, dando luogo all’abbattimento di circa 330mila polli, per poi svilupparsi successivamente a Fukuoka, Hyogo, Miyazaki, Nara, Hiroshima, Wakayama, Oita, Okayama, Shiga e Kochi.

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