L’intensità dell’intervento di Angela Merkel oggi al Bundestag è stata messa in luce anche dalla Bild, che ha titolato così sull’appello alla necessità di ridurre i contatti: “Il discorso più emotivo della cancelliera”. Con voce quasi rotta, Merkel ha spiegato che “se la scienza chiede” di anticipare le vacanze, “si deve trovare una strada”. E ha sottolineato che “fino a Natale ci sono ancora due settimane, 14 giorni…”, ma al momento in Germania i contagi continuano ad aumentare. Oggi il Paese ha raggiunto il nuovo record di morti in un giorno, 590: numeri che la cancelliera ha definito “un prezzo inaccettabile. Da giorni Merkel chiede un inasprimento delle misure, un lockdown duro pre e post Natale.
Ecco il suo discorso al Parlamento tedesco:

“A Natale mancano 14 giorni da oggi. 14 giorni. E dobbiamo fare di tutto per non tornare a una crescita esponenziale. L’accademia Leopoldina ha detto che in questo periodo dovremmo ridurre ed evitare tutti i contatti che non sono assolutamente necessari. Per quanto sia difficile – e so quanto amore è stato messo nel preparare gli stand per il vin brulé e per i waffle – tutto ciò non è compatibile con la regola di poter comprare cibo in strada solo per poi consumarlo a casa. Mi dispiace, mi dispiace dal profondo del mio cuore, ma se il prezzo che dobbiamo pagare è avere 590 morti al giorno, giorno per giorno, allora non è accettabile dal mio punti di vista”.

Cosa diremo in futuro, guardandoci indietro, se non saremo stati in grado di trovare una soluzione riguardo tre giorni, mentre è in corso un evento epocale?

“E se gli scienziati ci stanno praticamente implorando di ridurre i contatti per una settimana, prima di poter incontrare la nonna, il nonno, i nonni e le persone anziane a Natale, allora forse dobbiamo valutare bene se non sia il caso di anticipare l’inizio delle vacanze scolastiche al 16 invece che al 19 dicembre. Cosa diremo in futuro, guardandoci indietro, se non saremo stati in grado di trovare una soluzione riguardo tre giorni, mentre è in corso un evento epocale? E forse non è giusto rinunciare al dovere di andare a scuola, ma ci sarà la didattica digitale o qualcosa di simile. Io questo non lo so, non è la mia area di competenza e non voglio interferire. Ma voglio dire che se ci saranno troppi contatti adesso, nel periodo che precede Natale, e dovesse finire che questo sarà l’ultimo Natale che passeremo con i nostri nonni, allora avremmo fatto qualcosa di sbagliato. E non lo possiamo permettere”.

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