“Grazie Diego ci hai reso immortali”. Con le lacrime agli occhi molti cittadini si sono radunati in diversi punti della città per dare l’ultimo saluto all’idolo di sempre, Diego Armando Maradona, morto a 60 anni nella sua casa vicino a Buenos Aires. “Si è vestito da scugnizzo per amore di questa città e di questa gente – racconta un cittadino presente alla veglia spontanea organizzata davanti allo storico murales nei Quartieri Spagnoli, dove per l’occasione è stato allestito un maxi-schermo che proietta i gol più celebri del calciatore – è come se fosse scomparso un parente, uno di famiglia, uno di noi”. In città sono diversi i luoghi in cui i tifosi e non solo si sono dati appuntamento per omaggiare il “dieci” argentino, creando a volte dei piccoli assembramenti nonostante la zona rossa. Fuori dallo stadio San Paolo ma anche fuori dal vecchio centro sportivo nel quartiere di Soccavo sono spuntati striscioni e altarini dedicati al Pibe de Oro, un mito per molti napoletani. In tanti mostrano con orgoglio tatuaggi e autografi, così come pezzi di storia tramandati di padre in figlio come il mito di Maradona. “Diego era il nostro supereroe da ragazzi – racconta un tifoso con le lacrime agli occhi – in vita mia avevo pianto solo per la morte di mio padre invece oggi non riesco a non commuovermi”.

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Diego Armando Maradona morto, Napoli piange il suo dio. Il sindaco de Magistris: “Intitoliamogli lo stadio San Paolo”

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