A partire da domani, gli studenti pugliesi che frequentano le scuole elementari e medie potranno tornare in classe. Lo prevede la nuova ordinanza firmata in serata dal presidente della Regione Michele Emiliano che recepisce integralmente il dpcm del governo: “Con decorrenza dal 7 novembre 2020 – si legge – e sino a tutto 3 dicembre 2020, l’attività didattica si deve svolgere in applicazione del Dpcm 3 novembre 2020″. Dal momento che la Regione si trova in zona arancione, quindi, le lezioni in presenza sono consentite fino alla terza media. Per gli studenti delle superiori, invece, resta la didattica a distanza al 100% così come stabilito dall’esecutivo per contenere la diffusione del coronavirus.

Si conclude così il braccio di ferro tra la Regione e Palazzo Chigi sulla scuola, dopo che a fine ottobre il governatore aveva emanato un’ordinanza di stop per gli istituti di ogni ordine e grado (a eccezione della primaria), contravvenendo a quanto stabilito dal governo. Una decisione che aveva spinto diversi genitori pugliesi a fare ricorso al Tar: la prima sentenza è arrivata in mattinata, quando la terza sezione ha deciso di sospendere la chiusura delle scuole voluta da Emiliano giudicandola “incoerente” con l’ultimo dpcm del governo, che invece consente le lezioni in presenza agli alunni di elementari e medie (anche per le zone arancioni come la Puglia). Poche ore dopo, però, la sezione del Tar di Lecce ha emesso un verdetto opposto, considerando il diritto alla salute “prevalente” rispetto al diritto allo studio.

Ora è arrivata la retromarcia del governatore, che però su Facebook precisa: “Nessuno potrà essere obbligato ad andare a scuola in presenza e le eventuali assenze saranno giustificate“. “Tutti – dice – avranno diritto a richiedere la didattica a distanza per tutelare la propria salute. Le scuole dovranno dotarsi immediatamente della possibilità di fare didattica a distanza”.
Emiliano commenta anche le decisioni del Tar che, questa mattina, ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza che, lo scorso ottobre, aveva disposto la chiusura delle scuole. “Finalmente la verità da parte dei giudici – prosegue Emiliano – sulle gravi difficoltà a tutelare la salute dei bambini pugliesi attraverso un efficiente sistema di didattica a distanza. I giudici del Tar di Bari, preso atto della “inadeguatezza del sistema scolastico pugliese ad attivare subito la dad”, sono costretti a mandare a scuola i nostri bambini più piccoli in presenza. “Mentre al contrario per i ragazzi delle superiori lo stesso governo ha ammesso l’insicurezza della didattica in presenza, tanto da vietarla“, aggiunge Emiliano. “Una contraddizione che ha messo in contrapposizione due sezioni dello stesso Tar Puglia visto che la sezione di Bari ha sospeso la mia ordinanza e quella di Lecce ne ha confermato la legittimità”.

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