Monica Vitti, oggi 3 novembre 2020, compie 89 anni e noi vogliamo renderle omaggio facendole i migliori auguri e ringraziandola di cuore per le emozioni che ci ha regalato in 35 anni di splendida carriera. C’è un regalo in libreria per Monica Vitti e anche per tutti noi, che l’amiamo e abbiamo amato i personaggi dei suoi film. È un libro della scrittrice romana Eleonora Marangoni edito da Feltrinelli. Ha un titolo enigmatico e affascinante: E siccome lei.

Le donne che la Vitti ha interpretato nei suoi film, quasi tutte, Eleonora Marangoni le ha raccolte, studiate e raccontate in un volume appassionato e pieno d’amore. Non è una biografia o una monografia per cinefili, ma una vera e propria fiction, un viaggio fra 47 personaggi interpretati dalla Vitti, che però la Marangoni estende e immagina al di fuori della finzione filmica. Un romanzo sul femminile tout court dove è difficile riconoscere la linea di demarcazione fra la fiction cinematografica e la realtà fantasticata dall’autrice.

Ma non importa sapere cosa è vero e cosa non lo è. Come nel Menard di Borges la verità storica non è ciò che avvenne ma ciò che noi giudichiamo che avvenne. La Marangoni nelle sue “finzioni” narrative immagina e aggiunge vita e storia ai personaggi dell’attrice, in una riuscita operazione di duplicazione e, dando ascolto alla sua singolare suggestione di moltiplicazione del possibile e dell’impossibile, crea personaggi con le loro storie “germinanti e risveglianti di vita”.

Un’operazione audace ma possibile. Del resto la stessa attrice ha riconosciuto in una trasmissione TV: “Io non rappresento niente. Io sono la rappresentazione. Ma se è tutto mescolato, allora vuoi dire che è tutto falso? No, è tutto vero, soprattutto i personaggi. Per me rappresentare è vivere di più, è aggiungere, idealizzare, trasfigurare, aggiungere emozioni alle emozioni, passioni alle passioni, per me dove finisce la rappresentazione finisce la realtà” (Mille e una Monica).

Monica Vitti che diventa Assunta (La ragazza con la pistola), Valentina (La notte), Giuliana (Deserto Rosso), Claudia (L’avventura), Adelaide (Dramma della gelosia), la signora Foucauld (Il fantasma della libertà), per citarne solo alcune. Che nel libro si trasformano in copie mai banali, in nuovi personaggi che si caricano di significato aggiuntivo e “accumulato”. Perché il fascino e la profondità latenti della grande Monica non si fermano al girato, alla proiezione del film, alle loro sfaccettature già ampiamente studiate, riviste e celebrate, dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta, ma superano la scena, per arrivare fino a noi, regine del loro vissuto, immaginate e presenti, ancora una volta.

Operazione impossibile, invece, rendere la voce inimitabile di Monica, ma forse l’autrice un po’ ci è riuscita, in brani come questo, ad esempio: “Lei sorrise confusa, con gli occhi bassi, poi chiese permesso, si fece largo tra la gente e scese alla prima fermata. Camminò spedita fino all’albergo Luna, salutò il portiere e chiese di usare il telefono, chiamò Fausto e disse: “Scusami, torna, io ti aspetto qui”.

P.S. Se vogliamo poi farci un ulteriore regalo, stasera possiamo recuperare su YouTube o da qualche parte La Tosca di Luigi Magni con la Vitti e Gigi Proietti. Non sarà forse il film migliore né dell’una né dell’altro, ma vederli insieme e godersi le loro meravigliose prove d’attore e d’attrice nei panni di Floria e Mario non potrà che farci bene all’anima, e ristorarla dalle fatiche di questi giorni non proprio tranquilli e leggeri.

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