La cima più alta del Monte Bianco, al centro di una decennale contesa internazionale, torna a far litigare Italia e Francia. Dopo che nel giugno 2019 i comuni transalpini di Chamonix e Saint-Gervais hanno bloccato i tornelli che permettevano l’accesso al Ghiacciaio del Gigante e impedito il sorvolo in parapendio in tutta la zona circostante la vetta, l’ambasciata italiana a Parigi ha espresso il suo “forte disappunto” alle Autorità francesi su indicazione della Farnesina. “Tali misure unilaterali, che non possono e non devono incidere sul territorio italiano, non potranno avere alcun effetto e non sono riconosciute dall’Italia“, si legge in una nota diplomatica voluta dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Il caso è stato sollevato per la prima volta dal deputato di Fratelli d’Italia Francesco Lollobrigida, che ha presentato un’interrogazione parlamentare al governo. Nei giorni scorsi è arrivata la risposta da parte del sottosegretario Ivan Scalfarotto: “Il governo tramite l’ambasciata a Parigi ha subito proceduto a rappresentare formalmente e con fermezza alle autorità francesi, la tradizionale posizione italiana riguardo ai confini”. E ora è stata diramata anche la nota ufficiale della Farnesina, dopo che le opposizioni hanno attaccato l’esecutivo per non aver fatto nulla per difendere i confini italiani sul Bianco. La zona contesa – Punta Helbronner, dove si trova anche il Rifugio Torino – è di particolare importanza per l’Italia perché è il punto di arrivo della funivia proveniente da Courmayeur. Una cima di grande interesse turistico e culturale. In base ai trattati del 1860 risalenti all’unità d’Italia, la sovranità spetta al nostro Paese, nonostante storicamente appartenesse alla contea di Savoia di area francese. Nel corso degli anni, però, la vetta è stata più volte rivendicata dai comuni d’oltralpe ed è stata al centro di discussioni diplomatiche tra i due Paesi.

La Farnesina interviene quindi nuovamente nella partita, ricordando che la controparte francese aveva espresso la propria disponibilità ad affrontare queste questioni all’interno della Commissione mista che si occupa della manutenzione dei confini. In questo quadro il ministro Di Maio ha ricordato il fatto che Italia e Francia avevano concordato sulla necessità di “evitare qualsiasi iniziativa unilaterale delle autorità locali” su queste zone. Il ministro – prosegue la nota – ha anche chiesto che fosse formulata alle Autorità francesi la richiesta di intervenire sulla Prefettura dell’Alta Savoia affinché questa non includa “nelle misure ufficiali locali le zone oltre confine rientranti in territorio italiano e ricadenti come tali sotto la sovranità nazionale dell’Italia”.

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