Siamo tutti corrotti e corruttori, carissimo sindaco, abbiamo tutti aiutato, dato e chiesto posti di lavoro ed un buon leader sblocca delibera crea aiuta inserisce”. È il post scritto su Facebook della signora Dina Zanon, che premette di far parte “dell’80 percento degli elettori” del sindaco di Eboli Massimo Cariello, arrestato venerdì con l’accusa di corruzione per aver truccato a tavolino un paio di concorsi pubblici con lo scopo di favorire le figlie di due suoi collaboratori e di un consigliere comunale. Pubblicato nella tarda serata di domenica, alle 14 di lunedì 12 ottobre il post aveva raggiunto buoni numeri di apprezzamento: 189 like e 62 condivisioni. Più 28 commenti scritti con toni di affetto e stima per il primo cittadino ai domiciliari.

Così fan tutti, dunque. Almeno, a leggere pareri e riflessioni della ‘bolla social’ creata dai fans del sindaco di Eboli intorno ad un post che tagga Cariello, rieletto il 21 settembre al primo turno con l’80% dei voti. Ed anche questo dato è usato come argomentazione per ‘assolvere’ il primo cittadino: “Se ha raddoppiato i suoi consensi – sostiene la signora Zanon – vuol dire che il suo operato e quello della sua squadra è stato eccellente… un ottimo leader che ha l’affetto dell’80% dei cittadini ha smosso sicuramente mare e monti per le giuste cause”. Perché raccomandare le sue protette in un concorso pubblico a scapito degli altri partecipanti senza santi in paradiso – per citare le accuse – sia una “giusta causa”, questo non si precisa.

Eppure il post piace. Raccoglie molti commenti positivi. Come quello di Michela: “Se andassimo ad aprire gli armadi di tutti i politici che abbiamo intorno chissà quanti scheletri troveremmo. Di marachelle ne hanno combinato in passato e ce ne saranno ancora, non è il primo ne sarà l’ultimo, gli altri forse sono solo un po’ più furbi!!!!”. “Giustissimo, sante parole” scrive Stella. Rosanna posta cinque volte l’emoticon degli applausi. Poi c’è Massimo: “Io sono apolitico e non voto. Ma su Massimo Cariello ed il suo operato condivido anche la punteggiatura”. Ciro è uno di quelli che ha condiviso sulla sua pagina. Non ci sono commenti sotto, ma scrollando troviamo il faccione meme di Bettino Craxi e la scritta “Aveva previsto tutto”. Craxi, il teorico del “così fan tutti” a proposito del finanziamento illecito ai partiti.

Per capire la gravità delle accuse a carico del sindaco, ecco cosa scrive il gip di Salerno Alfonso Scermino a pagina 113 dell’ordinanza di custodia cautelare: “Cariello era un politico completamente immerso in una logica “privatistica” di gestione del potere, tutta votata alla salvaguardia dei propri interessi e/o di quelli delle persone a lui vicine. ll rispetto delle regole, l’attuazione dei principi minimi di imparzialità, la tutela dei canoni basilari della parità di trattamento dei cittadini erano concetti ignoti all’indagato. Quando vi erano persone “sue protette”, le procedure andavano aggirate, eluse, violate: ma il risultato doveva essere sicuro, quand’anche altri cittadini fossero rimasti danneggiati da tali violazioni”. I cittadini che non avevano appoggiato il sindaco o il suo gruppo di potere, presumiamo. Cariello, assistito dall’avvocato Costantino Cardiello, ha deciso di rispondere alle domande del gip nell’interrogatorio di garanzia che proprio per questo è slittato a mercoledì, e sta articolando una linea difensiva più seria di quella messa in rete dai suoi sostenitori. In un post la cui diffusione così ampia è un (brutto) segnale dei tempi che viviamo.

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