L’orso divide le Regioni leghiste del Nord. Dopo la cattura di M49, che è stato portato nell’area del Casteller, alle porte di Trento, si è posto un problema di sovraffollamento. Perché in quell’area si trovano già l’orsa DJ3 (dal 2011) e M57 (da un paio di settimane) che ha aggredito un carabiniere ad Andalo. Più di tre non ce ne stanno, mentre altri due plantigradi sono ricercati, a seguito di ordinanze del presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti.

E’ per questo che il ministro all’Ambiente, Sergio Costa, ha inviato in Trentino i carabinieri forestali e tecnici dell’Ispra per valutare le condizioni del Centro faunistico, dove già la presenza di due orsi, quest’estate, aveva suscitato polemiche per gli spazi ristretti. “Sapere che Papillon M49 è chiuso in una gabbia fa male. Nei suoi mesi di ritrovata libertà non ha mostrato pericolosità verso l’uomo, ha cercato cibo, come è giusto che sia. Poteva essere radiocollarato nuovamente e seguito a distanza” ha dichiarato il ministro, il quale nel frattempo ha cercato soluzioni alternative. “Nei mesi scorsi ho provato tutte le strade per trovare una nuova casa per Papillon all’estero. Ma per ora le notizie non sono positive. Credo che il discorso vada reimpostato: ho scritto una lettera ai presidenti delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia affinché si possa estendere ai territori da loro amministrati il progetto Life Ursus, un progetto europeo di reintroduzione dell’orso bruno, ambizioso e ben riuscito, se consideriamo che questi splendidi mammiferi erano quasi estinti negli anni Ottanta”. Si tratterebbe non solo di cercare una collocazione alternativa per gli orsi problematici, ma anche per spostare in diverse zone delle Alpi una trentina di esemplari che, secondo Fugatti, sono di troppo in Trentino dove avrebbero raggiunto quasi un centinaio di unità.

Guarda caso si tratta di Regioni tutte con un presidente leghista (come la Provincia di Trento). Il primo a rispondere picche è stato Luca Zaia, governatore del Veneto. “Assolutamente no, non diamo la disponibilità ad accogliere orsi. – ha dichiarato – Non per partito preso, ma perché è evidente anche al ministro, cui ho consegnato un dossier fotografico dettagliato al tempo del suo insediamento, che la gestione dei carnivori selvatici nella nostra regione è alquanto problematica. Con gli orsi andremmo solamente a peggiorare la situazione”. Zaia ha aggiunto: “Siamo rispettosi del benessere animale, ma il ministro non può avere come gittata la regione vicina. Con l’autorevolezza che compete a un ministro, una soluzione europea la si dovrebbe trovare. Ci spiace ma è così”. Sembra sulla stessa linea anche Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, che però scriverà direttamente al ministro Costa e che già a luglio si era detto contrario ad ospitare M49. Idem per la Lombardia.

Strappo in casa leghista? Fugatti fa buon viso al diniego dei governatori. “Non mi stupisce affatto. Se il ministro chiedesse a tutti i governatori di accollarsi il problema della gestione degli orsi sul proprio territorio riceverebbe solo risposte negative. Nessuno è disposto a prendersi la responsabilità e questo dimostra quanto la gestione dei grandi carnivori sia una questione complessa”. A Trento intanto si sta valutando il trasferimento dell’orsa DJ3 in un’altra area, a Spormaggiore, anche per far fronte alle eventuali catture degli altri due plantigradi ricercati.

Intanto continua la mobilitazione delle associazioni ambientaliste che hanno presentato esposti alla magistratura e ricorsi al Tar contro le ordinanze di Fugatti che prevedono anche l’abbattimento degli orsi che hanno aggredito esseri umani. Il Tar, ad esempio, ha fissato per il 22 ottobre la trattazione nel merito del caso di JJ4, ricercato dopo aver aggredito a giugno due cacciatori sul monte Peller. I giudici avevano subito sospeso la “rimozione” dell’orso, rinviando poi a un giudizio definitivo.

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