Il decreto semplificazioni è legge: la Camera ha approvato con 214 sì e 149 no il testo già votato dal Senato. Tra i contrari i deputati del M5s Andrea Colletti, Fabio Berardini, Elisa Siragusa e Marco Rizzone (deferito ai probiviri in agosto per la vicenda del bonus 600 euro). Secondo i tabulati, inoltre, 45 deputati M5s non hanno partecipato al voto: 31 risultano in missione e 14 assenti comunicati. Se il viceministro delle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, rivendica quello che definisce “un cambio di passo rispetto al passato e a una nazione che, fino a questo momento, è stata impantanata tra la burocrazia e le lungaggini amministrative”, i costruttori riuniti nell’Ance parlano di “logica conservativa folle che renderà impossibile intervenire su edifici fatiscenti e insicuri senza alcun valore architettonico”. Ma sono critici, sul fronte opposto, anche i Verdi: per Angelo Bonelli il testo “smentisce tutti i proclami e gli slogan ambientalisti che questo governo aveva fatto sulla riconversione ecologica“.

Nel M5s non sono mancate le tensioni. “Se fossimo stati all’opposizione”, ha detto in Aula Colletti annunciando il suo no, “avremmo fatto manifestazioni e bloccato le Aule per bloccare questo provvedimento. Faccio appello ai colleghi di prendere coraggio e tornare quello che eravamo”. Subito dopo è intervenuto Berardini: “Per non tradire i valori che hanno sempre contraddistinto il M5S, il mio voto è assolutamente contrario”. Solo una settimana fa i 5 stelle hanno registrato problemi a Montecitorio sul voto dal dl Covid: un gruppo di deputati ha sostenuto un emendamento contro la proroga delle nomine dei servizi in dissenso col governo, tanto da costringere l’esecutivo a mettere la fiducia.In quel caso erano stati in 28 a non partecipare la voto, di cui 7 non giustificati.

Ecco le principali novità e le modifiche introdotte dal Parlamento.

Rigenerazione urbana – Si prevede la riduzione del 20% del contributo di costruzione per interventi di rigenerazione urbana. Demolizione e ricostruzione inoltre consentono gli aumenti volumetrici necessari per gli adeguamenti antisismici, per l’accessibilità e per l’efficienza energetica. Ma la norma che avrebbe dovuto accelerare e facilitare gli interventi di edilizia privata e di ricostruzione nelle città ha subito una battuta d’arresto. Un emendamento della senatrice Loredana De Petris (Leu) ne ha limitato la portata inserendo paletti che di fatto escludono non solo i centri storici in genere indicati dalle ‘zone A’ dei piani regolatori, ma anche tutte quelle zone classificate come ‘omogenee A’. Infine con la manutenzione straordinaria si possono cambiare le destinazioni d’uso quando non aumentano il carico urbanistico (servizi come parcheggi o verde).

Affidamenti veloci per gli appalti – E’ passato un emendamento, suggerito dal ministero dell’Ambiente, che amplia da 30 a 45 giorni il tempo per i dibattiti pubblici collegati ai procedimenti di Via delle opere pubbliche. Resta invece l’allungamento dal 31 luglio al 31 dicembre 2021 del termine del periodo in cui sono possibili le procedure veloci per le opere pubbliche. Quindi fino a tutto il prossimo anno il tetto per gli affidamenti diretti sarà di 150mila euro. Sopra quella soglia e fino ai 5 milioni di valore, via libera alla procedura negoziata. Per opere tra 150mila e 350mila euro di valore verranno invitate al negoziato cinque imprese, dieci per opere da 350mila a 1 milione di euro, quindici fino a 5 milioni. Previsto però l’obbligo di pubblicità anche per le procedure negoziate e l’accesso per le associazioni di impresa. Diminuisce da 150 a 75mila euro la soglia per gli affidamenti diretti dei servizi di progettazione.

Zone terremotate – Sarà più facile ricostruire nelle zone terremotate anche nelle aree soggette a vincolo. Gli interventi su edifici privati in parte o totalmente danneggiati, crollati o comunque soggetti ad ordinanza di demolizione potranno essere in ogni caso realizzati senza obbligo di speciali autorizzazioni ma con Scia edilizia (quel documento rilasciato da un tecnico abilitato che certificata i lavori che non rientrano né in edilizia libera né in quella soggetta a permesso di costruire).

Gli stadi – L’emendamento fortemente voluto dal leader di Italia Viva Matteo Renzi, approvato grazie al sostegno decisivo del centrodestra, consentirà di accelerare anche gli interventi di ristrutturazione o rifacimento ex novo degli impianti sportivi, superando alcune prescrizioni paesaggistiche e culturali che richiedono l’ok della sovrintendenza (queste ultime se reputano necessaria la tutela di alcuni “specifici elementi”, possono comunque dare indicazioni in tal senso ma secondo tempi contingentati). La norma punta ad adeguare gli impianti a “standard internazionali di sicurezza, salute e incolumità pubbliche”.

Via libera allo stoccaggio di Co2 per il progetto Eni – Le commissioni hanno approvato un emendamento del Pd sullo stoccaggio del biossido di carbonio: stabilisce che, in attesa dell’individuazione di siti per la cattura e lo stoccaggio, siano considerati in via provvisoria idonei i giacimenti di idrocarburi esauriti situati nel mare territoriale e nell’ambito della zona economica esclusiva

Biciclette e codice della strada – Importanti novità anche per il codice della strada. Arriva infatti la ‘strada urbana ciclabile’ con un limite tassativo di velocità a 30 km orari e priorità ai ciclisti nella circolazione. Vengono introdotte le ‘corsie ciclabili a doppio senso ciclabile‘ nelle strade a senso unico con limite massimo pari 30 chilometri all’ora ed è prevista infine la realizzazione della ‘casa avanzata’: uno spazio riservato e dedicato esclusivamente alle biciclette in posizione avanzata rispetto alla linea di arresto per tutti gli altri veicoli ai semafori o agli incroci, per garantire maggior sicurezza a chi è in sella alle due ruote.

Amministrazione più snella – Pubblicazione dei tempi di chiusura delle pratiche e di erogazione dei servizi da parte degli enti. Le Pa che non rispondono entro un certo termine non possono più intervenire tardivamente, negando fuori tempo massimo una prerogativa a cittadini e imprese. Conferenza dei servizi semplificata con termini più veloci per l’emergenza da Covid-19, in particolar modo per opere e infrastrutture di particolare interesse generale. In caso di atti normativi di competenza statale che introducano nuovi oneri, non compensati da una riduzione corrispondente, questi oneri diventano detraibili dalle tasse.

Riforma del danno erariale – La colpa grave rimane per i danni erariali causati da omissione o inerzia del dirigente o dipendente pubblico. Se agisce e dà seguito agli atti, ad esempio, per un bando o una gara, fino al 31 dicembre 2021 l’azione di responsabilità resta soltanto per il dolo, con la dimostrazione della volontà dell’evento dannoso. Il reato di abuso d’ufficio si configura solo quando le norme violate dettano regole specifiche di condotta che non lasciano margini di discrezionalità all’amministrazione. Inoltre si semplifica e rafforza lo strumento dell’identità digitale per favorire l’accesso ai servizi in rete attraverso Spid e Cie. Viene esteso il domicilio digitale anche ai professionisti senza albo.

Più banda ultra larga – Si semplificano le procedure per gli scavi e l’installazione di reti in fibra e degli impianti di comunicazione. Si estende l’utilizzo della micro-trincea, tecnica di scavo a basso impatto ambientale, che non richiede ripristini del manto stradale, limita tempi e spazi degli interventi e riduce le emissioni di Co2. Stop a pareri preliminari nelle conferenze dei servizi cui seguono lente autorizzazioni “postume”. Si applica la regola del silenzio assenso per chiudere in modo certo il procedimento. Semplificazione delle norme, sul piano autorizzativo, per realizzare punti e stazioni di ricarica dei veicoli elettrici.

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