Venerdì decine di manifestanti hanno tentato di bloccare l’arresto da parte della polizia polacca di un’attivista per i diritti Lgbt a Varsavia, dopo l’ingiunzione di un tribunale che ne aveva disposto l’arresto per due mesi. L’attivista, di nome Margo, è stata accusata di aver causato danni a un furgone con iscrizioni omofobe a Varsavia a giugno e di aver intenzionalmente spinto una volontaria di una fondazione anti-aborto cui apparteneva il furgone.
“Durante l’arresto dell’attivista, la folla ha ostacolato l’azione della polizia, che sta intervenendo nei confronti delle persone più aggressive. Non ci sarà tolleranza per le violazioni della legge”, ha scritto la polizia di Varsavia su Twitter, dopo che decine di manifestanti hanno momentaneamente bloccato l’auto della polizia che portava via Margo.

Ieri la notizia dell’arresto di un attivista Lgbt italiano, fermato durante le proteste. Lo ha riferito Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center. L’associazione chiede l’intervento immediato della Farnesina per la sua liberazione.

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Polonia, manganellati i manifestanti per i diritti Lgbt: arrestato un italiano. Marrazzo: “È il Paese che sognano Meloni e Salvini”

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