Dopo il raddoppio delle vendite registrato a maggio, a giugno 2020 il Il Fatto Quotidiano segna un altro +43,4 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sulle vendite in edicola e digitale. Lo rivelano i dati di Ads sui quotidiani più diffusi in Italia. In occasione della ripartenza del Paese e della fine del lockdown, i cittadini confermano la fiducia nel Fatto e in poche altre testate: La Verità segna un +21,2% (in linea con i dati di maggio), Il Giornale +4,3% e fa abbastanza bene anche Libero: +3,7%. Stabile il Sole24Ore (+0,1%), mentre i primi due giornali italiani per vendite continuano a perdere terreno: il Corriere della Sera passa dall’1,4% in meno di maggio a -2,8%, mentre Repubblica è in profondo rosso: da -8,6%, a giugno cala a -13,9%. Un’emorragia di copie in controtendenza rispetto alla maggiore richiesta di informazione da parte dei cittadini in tempi di pandemia e in concomitanza con il cambio di direzione imposto ad aprile della nuova proprietà.

Complessivamente, a giugno 2019, sono state perse nelle vendite in edicola altre 480mila copie (-24,3%), nonostante il blocco degli spostamenti sul territorio nazionale dovuto al lockdown sia venuto meno. In controtendenza sulla copia cartacea solo La Verità (+17,7%), Il Fatto Quotidiano (+7,4%), Libero (+6,1%) e Il Giornale (+4,9%). Le versioni digitali, invece, registrano un vero e proprio boom: +27,3%. A goderne di più sono ItaliaOggi, con un exploit del 204%; il giornale diretto da Maurizio Belpietro (+130,4%) e Il Fatto Quotidiano: +119,2%. Consolida la sua presenza digitale (su smartphone, app e tablet) anche Il Giornale (+71,6%), mentre La Stampa si ferma a +4,5%.

Tornando al totale della diffusione (carta+digitale), le testate che fanno peggio di tutte sono ancora quelle sportive, complice la ripresa tardiva del campionato. Corriere dello Sport segna -42,4%, mentre La Gazzetta dello Sport -57,4%. Male anche Messaggero (-21,3%), La Stampa (-17,3%) e Avvenire (-6%). Nella top ten dei quotidiani più diffusi le prime posizioni restano comunque invariate: in cima c’è il giornale di via Solferino con 258mila copie mensili, seguito da Repubblica (ormai ampiamente sotto le 200mila: 169.002 a giugno) e dal gruppo Quotidiano nazionale Qn (150mila).

La Repubblica tradita

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