Seconda ondata in autunno? Non possiamo avere certezze, ma dobbiamo considerarla possibile. C’è stata in altri paesi del mondo ed è avvenuta in passato rispetto ad altre epidemie. Dobbiamo tenerci pronti. La determinazione e la velocità di intervento sono essenziali. Quando c’è un focolaio, dobbiamo contenerlo e provare a contenere il contagio”. Sono le parole pronunciate ai microfoni di “24 Mattino” (Radio24) dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che puntualizza: “Questi mesi difficili che abbiamo trascorso ci hanno insegnato tante cose. C’è quindi la necessità di essere molto determinati. Stiamo continuando a investire risorse molto importanti nel SSN e credo anche che il nostro paese sia oggi più forte di quanto lo fosse a febbraio, in primis perché conosce meglio l’avversario con cui si confronta”.

Speranza loda gli italiani che hanno rispettato le regole restrittive nel lockdown: “In questi mesi gli italiani sono stati straordinari. Non siamo ancora in un porto sicuro, ma siamo usciti dalla fase di tempesta e questo è avvenuto soprattutto grazie ai comportamenti corretti della stragrande maggioranza delle persone. Tuttavia, ora sono rimaste tre grandi ed essenziali regole che vanno rispettate fino all’arrivo del vaccino: utilizzare le mascherine, mantenere il distanziamento di un metro ed evitare gli assembramenti, lavare frequentemente le mani. Ne va della nostra capacità di ripartire – continua – I cedimenti sul rispetto delle norme? Come ministro della Salute non posso che essere preoccupato ogni volta che vedo quelle tre regole non rispettate. Ricordo che all’aperto sono vietati gli assembramenti, ma continuo ad avere un giudizio molto positivo su come gli italiani hanno retto in questi mesi: dobbiamo riconoscerlo e sarebbe sbagliata qualsiasi caccia alle streghe. Ma in questa fase dobbiamo conservare queste tre regole”.

Circa la proroga dello stato di emergenza a fine ottobre, il ministro spiega: “Questa è una valutazione che ieri sera in Cdm abbiamo deciso di fare solo dopo un ulteriore confronto con il Parlamento, che è per noi la fonte della forza del governo. E’ giusto che ci sia un ulteriore passaggio in Parlamento. L’orientamento del governo è che non siamo fuori da questa vicenda. Stiamo molto meglio di prima e non siamo più nella tempesta di marzo, ma ancora bisogna tenere tutta una serie di regole. Sarà indispensabile il confronto con il Parlamento per decidere”.

Riguardo al Mes, Speranza osserva: “Da ministro della Salute, lavoro costantemente per portare più risorse al SSN. Ricordo che negli ultimi 5 mesi abbiamo investito nel SSN più risorse che negli ultimi 5 anni. Oggi io spingo perché tutte le risorse possibili arrivino. C’è bisogno chiaramente di vedere definitivamente chiusa la stagione dei tagli e di aprire una grande stagione di investimenti. Le risorse del Mes sono assolutamente significative e arrivano a tassi molto convenienti. Non può avvenire che queste risorse non arrivino, sto già lavorando a un piano esecutivo. Anche in questo caso andrà fatto un confronto in Parlamento. E – prosegue – se il Parlamento dovesse decidere che non è giusto prendere le risorse dal Mes, dovremmo attingerle dal Recovery Fund. Mi interessa relativamente quale sia la fonte di accesso: l’importante è che queste risorse arrivino. Il Parlamento dovrà decidere. Io penso che non ci debba essere nessun pregiudizio sullo strumento in questione. Non è ammissibile, però, che le risorse per la salute non arrivino. Su questo mi batterò, perché la lezione del coronavirus ci dice che sono necessari nuovi investimenti straordinari nel SSN. E io aggiungo: se non ora, quando? Questo è il momento giusto”.

Speranza, infine, assicura che le scuole riapriranno a metà settembre in totale sicurezza e annuncia: “Credo che per la sanità nazionale serva una cifra dai 20 miliardi in su, se vogliamo davvero fare una rivoluzione copernicana e un cambiamento profondo del SSN e della sanità pubblica”.

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