L’incontro è in programma per il 9 luglio, ma non è ancora detto che i leader del centrodestra parteciperanno. Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, dopo aver disertato la convocazione del premier agli Stati generali, sono stati nuovamente invitati dal presidente del Consiglio in nome di quel confronto con le opposizioni sul quale lo stesso capo dello Stato Sergio Mattarella spinge da mesi. Ma se nei giorni scorsi tutti e tre i leader erano stati possibilisti sul colloquio, oggi sono arrivate le prime diserzioni. Il primo a tirarsi indietro è stato il leader del Carroccio che ha detto non si presenterà. Poco prima aveva parlato la presidente di Fratelli d’Italia chiedendo che “sia trasmesso in streaming”. Silenzio invece da Forza Italia, unica forza che negli ultimi giorni ha detto più volte di voler aprire un dialogo con l’esecutivo sulle riforme.

Il premier Giuseppe Conte, interrogato dai giornalisti al termine del bilaterale con lo spagnolo Sanchez, ha ironizzato citando la battuta del film Ecce Bombo di Nanni Moretti: “Mi si nota di più se lo facciamo a Villa Pamphili o a Chigi?”, ha detto in riferimento ai continui cambi di linea dei tre leader. Alla fine, fonti del centrodestra hanno fatto sapere che probabilmente il vertice slitterà alla prossima settimana: l’ipotesi di organizzare il confronto già domani non è ritenuta “percorribile per il poco preavviso, per impegni già assunti precedentemente e per la scarsa chiarezza con cui Palazzo Chigi ha deciso di informare i leader, ovvero in tempi diversi”. I prossimi giorni, proseguono le stesse fonti all’agenzia Ansa, “saranno utili al premier anche per inviare il documento di sintesi dopo gli Stati Generali, documento che sarà la base per il confronto con l’opposizione”.

Il no secco, almeno per il momento è quello di Salvini. “Prima il signor Conte”, ha detto a margine di un incontro con la responsabile cultura del partito Lucia Borgonzoni, “paga la cassa integrazione e sblocca i cantieri, il cui blocco sta sequestrando i cittadini in la Liguria, e poi ne parliamo. Io non vado da nessuno sino a quando questo chiacchierone non assicura la Cig. Domani ho appuntamenti più importanti con lavoratori e operai. Domani non vado”. Salvini ha anche smentito di aver ricevuto l’invito, anche se solo una settimana fa era stato lui stesso ad aver confermato la convocazione via mail: “Non ho ricevuto inviti, a meno che il piccione viaggiatore sia caduto nel volo…”.

Per Giorgia Meloni invece, una delle condizioni per poter partecipare è che l’incontro sia trasmesso in streaming. “Non è il momento dei tatticismi o dei giochini di bassa politica, è il momento della serietà nel quale ognuno deve avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità”, ha detto. “Per questo chiedo anche al governo che l’incontro di domani sia trasmesso in diretta streaming in modo che gli italiani possano giudicare chi sta facendo propaganda e chi sta pensando al bene dell’Italia. Noi non abbiamo nulla da nascondere”. E, ha aggiunto: “Non intendo andare a perdere tempo. Considero molto grave che il presidente del Consiglio abbia aspettato la fine dei lavori parlamentari sul decreto Rilancio per incontrare le opposizioni. Non mi è chiaro di cosa voglia parlare ora Conte”.

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