La prima giornata da senatrice della Lega, cui ieri è “approdata con entusiasmo” come da scritto sui propri canali social, Alessandra Riccardi appena uscita da Palazzo Madama la trascorre evitando che le si rivolgessero domande. Esce dal Senato per entrare negli uffici dei gruppi parlamentari, dov’era presente anche Matteo Salvini, poi esce e complice una lunga telefonata dribbla i cronisti. Marcia indietro e rientra in Senato, per riuscirne da un altro ingresso e sempre incollata allo smartphone si rifugia in un altro palazzo dove ci sono alcuni uffici dei senatori. Impossibile. chiederle alcunché. Salvini dal canto suo non mostra tentennamenti: “Imbarchiamo transfughi? Onorato se Riccardi come altri prima di lei vuol continuare le battaglie sulla giustizia nella Lega“. Il punto è che i numeri per la maggioranza iniziano rischiosamente a ballare a Palazzo Madama e il leader della Lega azzarda il suo pronostico: “Questo governo non arriva a fine legislatura”. “Non si balla per niente, fidatevi di me”, afferma il navigato senatore Pierferdinando Casini: “Uno entra, uno esce, è un’illusione ottica quella del problema dei numeri qui in Senato”.

Dal governo e dalla maggioranza si predica tranquillità. Dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, passando per il vicepresidente dei senatori Pd, Franco Mirabelli, fino al capogruppo 5 stelle Gianluca Perilli garantiscono: “I numeri ci sono”. Per Federico D’Incà “la maggioranza è coesa”, eppure da casa dem si ammette che “bisogna lavorare di più e meglio per rendere tutti protagonisti all’interno della maggioranza”. Perilli spiega così le 13 fuoriuscite dal gruppo dei senatori M5s da inizio legislatura a oggi (4 da inizio 2020, nrd). “Per un gruppo grande non dico che è fisiologico ma rapportabile al numero complessivo del nostro gruppo“. All’orizzonte c’è il nuovo voto sul nuovo scostamento di bilancio e se Mirabelli afferma “non temo imboscate parlamentari”, il ministro D’Incà auspica una convergenza da parte dell’opposizione: “Ben venga se votassero assieme alla maggioranza, come già avvenuto nei precedenti voti sugli scostamenti”. Riccardi sarà anche determinante anche nella commissione di palazzo Madama che dovrà pronunciarsi sui ricorsi degli ex senatori sulla questione dei vitalizi e dove, ora con il passaggio della senatrice alla Lega, il M5s si ritrova senza nessun componente. Elvira Evangelista, ex membro 5 stelle della commissione (e dove le subentrò proprio Riccardi) è speranzosa: “Il ripristino dei vecchi vitalizi a cui non si applicava il metodo di calcolo contributivo credo che possa essere un problema anche per la Lega che si dichiara così vicina al popolo e ai cittadini”. Sullo sfondo resta la domanda se questa maggioranza riuscirà a essere ancora tale e a indicare il nome del prossimo Presidente della Repubblica. “Spero di no, un altro anno e mezzo con questa governo sarebbe un disastro”, taglia corto Salvini, che negli scorsi giorni si era fatto promotore di una proposta al M5s per il prossimo inquilino del Colle. “Questa maggioranza sicuramente, questo governo non lo so”, è il commento di Casini.

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