Il caso Dominic Cummings – il consigliere del premier britannico Boris Johnson, accusato di aver violato il lockdown a marzo – si conclude qui. In piena emergenza sanitaria si era trasferito insieme a moglie e figlio in una casa di famiglia a Durham, a 500 km da Londra, violando il divieto di spostamento. Ma la polizia di Durham non ritiene necessarie ulteriori indagini: secondo gli inquirenti il fatto non ha rappresentato una violazione delle regole, mentre la gita di Pasqua a Barnard Castle “potrebbe essere stata un’infrazione minore”.
La vicenda aveva fatto montare le proteste nell’opposizione e in una parte del Paese: il sottosegretario al Ministero della Scozia Douglas Ross si era dimesso, mentre il premier Johnson aveva pubblicamente sostenuto la versione del suo consigliere, considerato una vera ‘eminenza grigia’ nel governo. “Un caso chiuso”, sottolinea Downing Street. “Il primo ministro – ha detto oggi un suo portavoce – ritiene che il signor Cummings abbia agito ragionevolmente e legalmente date le circostanze“.
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