“Vogliamo giustizia e verità per i nostri cari, i nostri morti sono morti di tutti”. È questo il grido silenzioso dei familiari delle vittime delle Residenze per anziani lombarde che, per la prima volta dall’inizio dell’emergenza, si sono ritrovati insieme davanti al Pio Albergo Trivulzio, una delle strutture per la terza età sotto accusa per i numerosi decessi. C’è chi ha posato un fiore e chi una lettera di fianco allo striscione sul quale sono scritti i nomi di centinaia di vittime. “Dalle testimonianze dei parenti e del personale è emersa una grave carenza procedurale – spiega Alessandro Azzoni portavoce del Comitato verità e giustizia – che non ha permesso di curare i nostri cari dal virus”. Ma c’è anche chi ha ancora una madre o un padre dentro la struttura e chiede di tornare a vedere i propri cari. Intanto l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, nella diretta facebook odierna, ha annunciato di aver “concluso lo screening nelle Rsa dove sono stati fatti tamponi a tutti gli ospiti”. “Uno screening precedente sarebbe stato auspicabile” commenta Fabio Scottà che fa parte del Comitato. Mentre una signora che alla Baggina ha perso la madre considera “irresponsabile l’atteggiamento della Regione che non ha saputo prendersi cura dei più deboli ovvero gli anziani”
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez