Sono passate più di due settimane da quando Tara Reade, sua ex aiutante negli anni 90 quando era Senatore del Delaware, ha accusato Joe Biden di abusi sessuali. Adesso il candidato dei Democratici per la corsa alla Casa Bianca rompe il silenzio e respinge la versione fornita dalla donna: “Queste accuse non sono vere. Non è mai successo“, ha dichiarato l’ex vice presidente in un comunicato.

Nella nota, Biden aggiunge che l’allora supervisore di Reade e gli ex alti funzionari nel suo ufficio “hanno detto, inequivocabilmente, che la donna non è mai venuta da loro né si è lamentata o ha sollevato problemi”.

Quello che è certo è che la denuncia di Reade rischia di rappresentare un ombra che Biden dovrà portarsi dietro per tutta la campagna elettorale in vista del voto di novembre che lo vedrà sfidare in un testa a testa Donald Trump. Anche se non è la prima volta che l’ex collaboratrice accusa il Dem di comportamenti inappropriati: già l’anno scorso la donna aveva dichiarato che il suo ex capo le aveva toccato in modo inappropriato collo e capelli. Ma è solo nell’intervista rilasciata nelle scorse settimane che Reade ha specificato che, nella primavera del 1993, l’attuale candidato democratico la spinse contro un muro, le mise la mano sotto la gonna e la penetrò.

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