Un centinaio di persone in strada e tafferugli con la polizia. E poi strade bloccate, tram imbrattati e traffico interrotto. E’ accaduto nel primo pomeriggio di domenica nel quartiere Aurora di Torino, una delle zone più popolari e multietniche della città. Poco dopo le 14, in corso Giulio Cesare, i poliziotti delle volanti della Questura fermano due uomini ricercati per una rapina. Sono accusati di aver strappato la catenina a un anziano che camminava in via Bologna. Mentre gli agenti li perquisiscono, un centinaio di persone – tra cui antagonisti e anarchici riconducibili all’ex asilo occupato di via Alessandria– scende in strada urlando. “Lasciateli stare, non hanno nemmeno il pane per mangiare” è una delle frasi rivolte ai poliziotti, che poi sono vengono accerchiati e insultati. La situazione torna alla normalità solo verso le 17.

La maggior parte degli anarchici vive in una palazzina occupata in corso Giulio Cesare 45. I primi venti sono scesi subito, quando sono iniziati gli scontri, altri antagonisti invece sono accorsi poco dopo, insieme ad altri cittadini stranieri che vivono nello stabile occupato. Il gruppo ha cercato di “liberare” i fermati. Quattro di loro sono stati caricati sulle volanti e portati in questura, così come i due presunti rapinatori. Alla fine sono stati tutti arrestati, due per rapina e 4 per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. A questi si aggiungono altre tre persone denunciate dalla Digos per resistenza e violenza e 40 sanzionate per violazione delle misure anti Covid. Le tensioni sono proseguite anche dopo: alcuni dei manifestanti si sono piazzati davanti al tram numero 4, paralizzando il traffico. Mentre sono stati imbrattati alcuni mezzi pubblici. Sul corso, bloccato per alcune centinaia di metri, sono arrivati molti mezzi della polizia e dell’esercito. Sette gli agenti rimasti feriti. Protestano i sindacati di polizia. “E’ una situazione folle che regala alla nostra città il triste primato di capitale della violenza anti Stato” è il commento di Pietro Di Lorenzo, segretario generale Siap. Mentre per Luca Pantanella, segretario di Fsp -Polizia di stato, si tratta di un “fatto di inaudita gravità in un momento particolarmente delicato. Dovrebbero essere condannati tutti e le pene convertite in lavori socialmente utili”.
Di Elisa Benso

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