Un’analisi dell’Istituto superiore di Sanità ha permesso di accertare che dal 1 febbraio nelle Residenze sanitarie per anziani di tutta Italia sono morte “tra le 6000 e le 7000 persone”. Di questi “più de 40% aveva sintomi riconducibili al Covid-19 o il tampone positivo”. A dirlo è Graziano Onder, del Centro cardiovascolare e dell’invecchiamento dell’Iss, durante la conferenza stampa organizzata dall’Istituto. L’indagine, ha specificato l’esperto, è stato condotto sulle Rsa che hanno risposto alle richieste dell’Istituto che ospitano “circa 80mila residenti e cioè circa 1/3 del totale dei residenti in Italia”. “Non siamo in grado di distinguere quanti di questi decessi siano riconducibili a influenza e quanti al Covid”, ha specificato Onder, sottolineando che però la maggior parte dei decessi si è concentrato “nella seconda metà di marzo”, e cioè “durante il picco dell’epidemia”.

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